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LADISPOLI – Sei milioni non sono più sufficienti per avviare le barriere protettive contro l’erosione coprendo nello stesso tempo l’intero tratto del litorale ladispolano. E questo concetto, legato sostanzialmente all’aumento del prezzo dei materiali, fenomeno che riguarda anche altri settori, il sindaco Alessandro Grando lo ha spiegato chiaramente durante l’incontro di giovedì in Regione alla presenza del presidente, Francesco Rocca. «Ho avuto la possibilità di spiegargli – specifica Alessandro Grando – che nella nostra città c’è un progetto in corso per mettere in sicurezza il tratto che va da Torre Flavia a Palo solo che purtroppo a causa del caro prezzi i costi sono aumentati notevolmente e quindi, proprio per completare l’opera, c’è bisogno di integrare il finanziamento arrivando a 9 milioni di euro, oltre a cercare di sveltire le procedure amministrative legate alla valutazione ambientale». Grando vedrebbe di buon occhio l’idea di un iter unico in futuro. «Questa soluzione è per avere un intervento organico – aggiunge il primo cittadino – ed evitare che le scogliere posizionate in un solo punto creino danni alle spiagge limitrofe anche se in modo accidentale. La Regione si è messa a disposizione, vedremo». È quanto del resto aveva auspicato il sindaco di Cerveteri Elena Gubetti alla vigilia del summit alla Pisana. Anche la costa di Campo di Mare sta pagando per l’erosione solo che il comune etrusco non ha mai ricevuto fondi per contrastare l’avanzata del mare. Tornando a Ladispoli c’è da capire la tempistiva degli interventi. Gli operatori balneari si augurano che questa sia l’ultima stagione estiva senza barriere. Ma a questo punto è una corsa contro il tempo e soffrono pure le spiagge libere sia a nord che a sud.
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