CERVETERI - «Fate attenzione ai cinghiali, sono arrivati fino al centro abitato». Un allarme serio lanciato a Campo di Mare dopo la segnalazione di una residente che ha raccontato di essere fuggita con il figlio piccolo dopo essere stata inseguita da alcuni esemplari. Donna che si è messa in salvo raggiungendo per fortuna la sua abitazione. Sono stati messi al corrente dell’episodio sia i carabinieri che i vigili urbani. «L’altra sera – commenta Enzo Musard, presidente del comitato di zona – è stata segnalata la presenza di un nutrito gruppo di cinghiali, una famigliola vicino il cavalcavia e un altro gruppo per i campi adiacenti. Generalmente questi animali non sono aggressivi, ma se si sentono in pericolo possono attaccare l'uomo, specie quando hanno figli piccoli. Attenzione particolare se passate in auto, a chi cammina a piedi e chi porta a spasso i cani che i cinghiali vedono come nemici». Anche in estate erano stati avvistati ma questa volta però hanno messo nel mirino una signora.

Il comune cerveterano spinge per la cattura con gabbie. «Il problema è reale – dice Riccardo Ferri, assessore all’Agricoltura – si deve iniziare a pensare alle gabbie per catturarli e poi liberarli nei loro habitat. In una notte sono in grado di distruggere un ettaro di vigneto. Stanno creando danni anche nelle riserve naturali e poi non bisogna dimenticare che si stanno avvicinando nel centro abitato». Giorni fa però i volontari di Fare Ambiente Cerveteri si erano opposti lanciando un messaggio forte e chiaro sul proprio profilo di Facebook: «Ci dissociamo da questa iniziativa: non metteremo alcuna guardia a disposizione per la cattura dei cinghiali».

Le zoofile avevano motivato questa presa di posizione dalla paura che gli animali potessero essere poi abbattuti anziché rimessi in natura.

Sui social intanto si è scatenato il putiferio. Chi vive a Cerenova e Campo di Mare invoca delle azioni mirate. Gli animalisti sono contrari al loro abbattimento.

I PRECEDENTI

L’allarme sul territorio è scattato da tempo. Dopo i danni provocati nei campi agricoli poi è stata la volta della riserva naturale della Palude di Torre Flavia, al confine tra Ladispoli e Cerveteri. L’oasi già nella scorsa primavera aveva ospitato la prima coppia di questi esemplari. Nel corso dell’estate la riproduzione è proseguita senza sosta e ne sono stati censiti almeno una quarantina dal gestore, Corrado Battisti. Un pericolo per il sito, per gli animali che lo popolano ma anche per gli automobilisti che in almeno tre occasioni si sono scontrati con gli “ospiti” che stavano attraversando la strada. In via Torre Perla un gruppetto si era stabilito sulle sponde del fosso rovistando tra la vegetazione e gli alberi di frutto. I residenti spesso e volentieri erano stati costretti a chiamare carabinieri e polizia locale preoccupati dalla loro presenza anche durante il giorno.

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