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Dolore, commozione e tanta partecipazione oggi a Vignanello per i funerali di Marcello Montanaro e Maria Vittoria Rita, i coniugi morti sabato sera in un incidente stradale lungo la provinciale che collega Vignanello a Vasanello, in cui è rimasta gravemente ferita anche la figlia Aurora. Una tragedia che è sconvolto la comunità.
Per i funerali l’amministrazione comunale di Vignanello ha decretato il lutto cittadino.
«Perdere entrambi i genitori così, per i figli è qualcosa di tragico e insopportabile. Dovete essere forti per loro e per voi» ha detto il parroco della Collegiata, don Francesco Rossi De Gasperis, dove sono stati celebrati i funerali. La chiesa non è riuscita a contenere le persone che si sono strette intorno alla famiglia in questo momento di dolore. Tra i presenti il sindaco Federico Grattarola e l’intera amministrazione comunale di Vignanello, gli assessori del Comune di Viterbo Stefano Floris, Patrizia Notari Stefano.
«Un evento che ci ha sconvolto – ha proseguito il parroco - ma noi cristiani affrontiamo il lutto con la luce della fede. Noi esseri umani cerchiamo di consolarci a vicenda e cerchiamo in qualche modo di dare motivazioni per andare avanti, ma alla fine le nostre parole sono fragili come la vita umana. Marcello e Maria Vittoria ce lo ricordano».
Il sacerdote ha avuto parole per al figlio della coppia: «Caro Christian, le persone cercheranno di consolarti in tutti i modi anche con parole stupide, devi provare a dargli fiducia per fare si che si apra di nuovo l'orizzonte».
Non è riuscita a partecipare al rito in chiesa ma ha raggiunto il corteo funebre, l'altra figlia, Aurora, che viaggiava con i genitori ed è rimasta ferita gravemente nell’incidente. Ieri è stata dimessa dal Policlinico Gemelli dove è stata ricoverata in terapia intensiva e ha voluto partecipare all’ultimo saluto ai propri genitori.
La ragazza, che lavora nello staff dell’assessore Aronne, ha ringraziato sui social così per la vicinanza. “Sto ricevendo tanto affetto e quindi mi fermo a pensare a quanto bene io abbia fatto o quanto bene abbiano profuso i miei genitori, sempre riservati, sempre schivi, mai chiacchieroni, mai di giro né di bar. Sempre insieme oltre la morte”.