CIVITAVECCHIA – Restano in carcere i due giovanissimi civitavecchiesi, poco più che ventenni, arrestati nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato di Polizia con l’accusa di detenzione illegale di armi, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione

Ieri mattina, infatti, si è svolta l’udienza di convalida, davanti al gup Matteo Ferrante che ha confermato gli arresti e la detenzione carceraria per entrambi. Per quanto riguarda M.C. il difensore, l’avvocato penalista Federico Sciullo, non ha ritenuto al momento opportuno richiedere una revoca della misura cautelare, «in attesa - ha infatti spiegato - di vagliare con attenzione le carte e analizzare ogni aspetto della vicenda, con il necessario approfondimento». Il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come l’altro arrestato, D.U., difeso dall’avvocato Paolo Tagliaferri il quale, a differenza del collega, ha chiesto gli arresti domiciliari per il suo assistito - respinti però dal giudice Ferrante - portando a sostegno della sua richiesta solo alcuni aspetti: il fatto che il giovane sia incensurato, che abbia un buon lavoro e stabile, e il fatto che la perquisizione a casa dei genitori, dove il ventenne abita, abbia dato esito negativo. Anche in questo caso sarà necessario un approfondimento degli atti, considerata la particolarità e la delicatezza dell’indagine.

I due, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati sorpresi in via Leopoli, mentre movimentavano a bordo di un’utilitaria un ingente quantitativo di droga e di armi da fuoco. L’intervento degli agenti del commissariato di viale della Vittoria è infatti scattato quando una pattuglia ha notato il loro veicolo fermarsi con cautela nei pressi di una Fiat 500 parcheggiata. Appostati a breve distanza, i poliziotti hanno osservato il passeggero scendere dall’’auto, recuperare una chiave nascosta nel tappo del serbatoio della 500 ed aprire il bagagliaio, da cui ha poi prelevato un borsone. Una volta trasferito con attenzione nell’abitacolo, i due hanno ripreso la marcia, ma sono stati fermati, appena qualche metro dopo, dagli agenti. Quello che inizialmente poteva sembrare un controllo ordinario si è trasformato in un sequestro ingente di materiale illegale. Una volta aperta la cerniera del borsone, infatti, è spuntato un vero e proprio “arsenale criminale”: circa un chilo e mezzo di droga tra cocaina, marijuana e sostanza da taglio, una somma in contanti pari a 2.400 euro, tre pistole semiautomatiche, oltre 80 munizioni di diverso calibro e un fucile a pompa poi risultato compendio di furto. La droga “di scorta” è stata ritrovata nel corso delle successive perquisizioni domiciliari. In una cantina nella disponibilità di uno dei due erano, infatti, occultati altri venti grammi di cocaina, 8.000 euro in contanti, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. Altri 750 grammi di cocaina sono spuntati tra le suole di alcune paia di scarpe riposte in un armadietto.

Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati devono ritenersi innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.

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