TOLFA - A Tolfa ha preso vita un progetto che unisce le generazioni: gli studenti del Liceo delle Scienze Umane incontrano gli ospiti della casa di riposo per condividere esperienze, valori e memoria: ne è nato un pomeriggio di emozioni autentiche, sorrisi sinceri e sguardi che raccontano il valore del tempo. Giovedì 30 ottobre, presso la Casa di Riposo Rosendhal di Tolfa, si è tenuto il primo incontro del progetto “Contatto”, un’iniziativa dal profondo significato umano e sociale che ha visto protagonisti oltre cinquanta studenti delle classi 5B e 5C del Liceo delle Scienze Umane “Padre Alberto Guglielmotti” di Civitavecchia, accompagnati e coordinati dalle professoresse Pierotti e Gratton. Un nome, ConTATTO, che già racchiude un mondo: il contatto come legame, come incontro tra mani e cuori, come connessione tra due generazioni che troppo spesso vivono su piani paralleli. Il progetto nasce da una collaborazione tra l’Istituto Pade Alberto Guglielmotti e Rosendhal con l’obiettivo di favorire il dialogo intergenerazionale e di creare spazi di confronto e condivisione tra i giovani studenti e gli ospiti della struttura.

L’incontro inaugurale si è svolto all’interno dei luminosi e accoglienti ambienti della Casa di Riposo dove l’energia dei ragazzi ha portato una ventata di vitalità e curiosità. Seduti in cerchio, giovani e anziani, hanno condiviso emozioni esperienze e racconti in un clima di ascolto e rispetto reciproco. La metodologia scelta per il progetto è quella del circle time, una forma di incontro che mette tutti sullo stesso piano e favorisce la libera espressione, l’empatia e la partecipazione. L’obiettivo è ambizioso e al tempo stesso naturale: rafforzare i legami tra generazioni e costruire un ponte tra passato e presente. Per i ragazzi è l’occasione di ascoltare la vita attraverso la voce di chi l’ha attraversata, di scoprire storie di forza, sacrificio, amore e speranza. Per gli anziani, è una possibilità di riaccendere la memoria e la vitalità, di sentirsi ancora parte attiva della comunità, testimoni di valori e di una cultura che merita di essere tramandata. Le professoresse Pierotti e Gratton, ideatrici e coordinatrici del progetto, raccontano con entusiasmo la nascita e lo spirito di ConTATTO: “Il progetto – spiegano – ha lo scopo di valorizzare la socializzazione intergenerazionale. Il titolo ConTATTO richiama l’importanza di mantenere vivo quel filo invisibile che unisce le generazioni, affinché i valori, le tradizioni e la cultura non vadano mai perduti. Durante l’anno lavoreremo su temi specifici, partendo da questo primo incontro introduttivo. Il prossimo appuntamento sarà il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, per riflettere insieme su come è cambiata nel tempo la percezione del ruolo femminile, sulle conquiste ottenute e sugli obiettivi ancora da raggiungere. Un ulteriore incontro, previsto poco prima di Natale, vedrà invece un confronto tra le tradizioni di ieri e quelle di oggi, in un dialogo che unisce memoria e presente”. Un percorso che non è solo educativo, ma profondamente umano: una scuola che non si ferma alle aule, ma entra nella vita reale, portando con sé valori di empatia, rispetto e solidarietà. Dal canto suo la Direzione della Casa di Riposo Rosendhal, rappresentata da Claudia Pagliarini, ha espresso grande soddisfazione per l’avvio del progetto: “A Rosendhal siamo molto felici di questa collaborazione con il Liceo Guglielmotti. Già dal primo incontro abbiamo percepito quanto questi momenti siano preziosi. Abbiamo visto negli occhi dei nostri ospiti la curiosità di ascoltare, ma anche la gioia di raccontare, di sentirsi ascoltati e valorizzati. L’incontro con i ragazzi non solo stimola la memoria e l’affettività, ma dona nuova energia, un senso di appartenenza e di continuità. Allo stesso tempo, per i giovani è un’occasione unica di crescita personale e di confronto con un mondo di valori che rischia di andare dimenticato. Non vediamo l’ora di proseguire con i prossimi appuntamenti, certi che questo progetto porterà benefici e emozioni a tutti”. Le parole di Claudia Pagliarini racchiudono la forza di un’esperienza che va oltre il semplice incontro: ConTATTO è un cammino condiviso, una lezione di umanità reciproca. Durante il pomeriggio, le emozioni si sono intrecciate: mani che si sono sfiorate, sorrisi che hanno cancellato le distanze, occhi che si sono illuminati raccontando un ricordo o ascoltando un sogno. Molti degli ospiti hanno parlato della loro giovinezza, delle difficoltà di un tempo in cui tutto era più semplice ma anche più duro, dei giochi di strada, delle feste di paese, delle prime storie d’amore nate tra una lettera e una passeggiata. Gli studenti hanno ascoltato in silenzio, con rispetto e stupore. Qualcuno ha preso appunti, altri hanno scattato foto, ma soprattutto hanno vissuto un’esperienza che difficilmente dimenticheranno: un pomeriggio in cui il tempo sembrava sospeso, e le generazioni non erano più divise, ma unite dalla stessa voglia di raccontarsi. ConTATTO è molto più di un’attività didattica: è una esperienza di educazione alla vita, un’occasione per imparare a guardare l’altro con sensibilità e attenzione. In un’epoca in cui la comunicazione passa spesso dagli schermi questo progetto riporta al centro l’incontro reale, lo sguardo, l’ascolto e la relazione. Gli anziani: proprio in questa reciprocità risiede la bellezza del progetto, ossia nel capire che ogni generazione ha qualcosa da dare e qualcosa da ricevere. Il Liceo delle Scienze Umane Padre Alberto Guglielmotti conferma ancora una volta la sua attenzione alla formazione integrale degli studenti, capace di unire sapere e sensibilità, cultura e partecipazione civile. Grazie all’impegno delle docenti Pierotti e Gratton e alla collaborazione della Casa di Riposo Rosendhal il progetto ConTATTO diventa un laboratorio di umanità, un’esperienza che insegna il rispetto del tempo, la forza della memoria e la bellezza del contatto umano. Alla fine dell’incontro un applauso lungo e sentito ha chiuso il pomeriggio. Non c’erano distanze, non c’erano età: solo sguardi che si cercavano e parole che restavano sospese come promesse. Un’anziana ospite ha detto sorridendo: “Oggi ho rivisto nei loro occhi la mia giovinezza”. Una studentessa le ha risposto: “E noi abbiamo visto in voi il futuro che vorremmo avere”. In quel momento, il progetto ConTATTO aveva già raggiunto il suo scopo: trasformare un semplice incontro in una lezione di vita.