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TARQUINIA – Il consiglio comunale di Tarquinia ha sancito il via libera dell’assise all’imposta di soggiorno, passata con il favore di Pd, M5s e Avs dopo un ampio dibattito. Un provvedimento ritenuto necessario e non più rinviabile da parte del primo cittadino che ha ampiamente motivato la scelta, ma che ha registrato il parere contrario del consigliere Renato Bacciardi che ha negato, da esperto del settore turistico, la necessità dell’imposta e sconfessato i dati illustrati dal sindaco, bocciando nel merito e nel metodo l’iniziativa. A favore nella sostanza ma contrari sui tempi i consiglieri Federica Guiducci (astenuta) e Luigi Serafini (voto contrario con Betsi Zacchei) “Una decisione valida sulla quale aveva iniziato a lavorare la precedente amministrazione, ma troppo frettolosa e senza concertazione”.
UNA TASSA DI SCOPO CHE FARA’ BENE ALL’ECONOMIA LOCALE
Al sindaco Francesco Sposetti il comito di illustrare l’iniziativa. “I dati sul turismo della Camera di commercio ci fanno comprendere come Tarquinia sia una città turistica – ha detto il sindaco Francesco Sposetti - negli ultimi tempi, da quando abbiamo deciso di istituire l’imposta di soggiorno, una delle maggiori critiche dicevano che la nostra non è una città turistica. I dati ci dicono che a Tarquinia l’agricoltura la fa da padrona, ma anche l’ospitalità è per noi un settore trainante. Un altro dato è che il turismo premia Tarquinia e la Tuscia: la presenza di turisti italiani e stranieri è di gran lunga superiore a Viterbo. Registriamo anche un incremento del turismo su alberghi e agriturismi, questi ultimi contano un picco del 233,3%. L’indice di internazionalità turistica è in linea con la provincia di Viterbo, che è un po’ indietro rispetto all’Italia: a Tarquinia il 24,6%, rispetto al 52,9% del resto Italia. L’indice di permanenza media a Tarquinia è sempre in linea, e maggiore rispetto al dato provinciale con il 3,8%; l’indice di qualità alberghiera, ci premia rispetto alla media nazionale e provincia, con il 27,8% contro il 22,6% e l’indice di concentrazione turistica è del 325,6% rispetto al 113,4% di Viterbo e al 236,9% del dato italiano”.
“Questo – ha detto Sposetti - per confutare quanto detto nei tavoli di concertazione. I tavoli sono iniziati il 21 ottobre: abbiamo incontrato Federalberghi (Balletti e la signora Eusepi), Cia e coldiretti (Ferrante e Serafini), Confcommercio (Alessio Lodi), abbiamo sentito anche i campeggi che rappresentano un elemento importante della capacità ricettiva di Tarquinia. Il 28 ottobre, dopo la richiesta di Confcommercio e Confesercenti , abbiamo convocato una nuova riunione per il 3 novembre e in quell’occasione abbiamo chiesto anche specifiche osservazioni. C’è stata questa importante e dovuta concertazione. L’imposta di soggiorno può dare la possibilità a Tarquinia di mettere in campo quelle attività di promozione e di sviluppo del turismo che Tarquinia merita. Abbiamo una cultura millenaria, che parte dagli etruschi; abbiamo una città medievale bellissima e la fortuna di avere 20 chilometri di coste. Un territorio eccezionale che può dare una risposta alla destagionalizzazione del turismo che attualmente si limita ai mesi estivi”.
“L’imposta di soggiorno – ha ricordato Sposetti - è una tassa di scopo e come tale verrà utilizzata dall’amministrazione; nel regolamento c’è uno specifico richiamo all’ istituzione di un tavolo di concertazione, che verrà istituito quanto prima, con le categorie rappresentative, per individuare le strategie da adottare, sia di promozione ma anche più servizi da offrire ai turisti. Credo nel turismo a Tarquinia, volano di sviluppo economico molto importante. Pensiamo al turismo crocieristico: al museo recentemente si sono registrati circa 700 accessi in una solo giornata, numeri che possono fare bene all’economia generale della nostra città, far lavorare bar, ristoranti e negozi. Credo in Tarquinia e credo nel turismo, abbiamo intrapreso iniziative molto ambiziose come quella della candidatura a Capitale della cultura 2028; questa è una iniziativa fatta con lo spirito di valorizzare la città per far conoscere il nome di Tarquinia nel mondo (il campeggio Europing controllato da una società francese che ha una presenza di turisti stranieri pari all’80%). Non si può essere contrari a priori ad una misura che più dare impulso e sviluppo ad un settore in cui la città deve credere e che può dare risposte concrete ai nostri giovani. Vogliamo che i giovani restino a Tarquinia e il turismo può essere una opportunità importante”.
IL LUNGO DIBATTITO SU SCARSA CONCERTAZIONE E FRETTA
La consigliera d’opposizione Federica Guiducci ha dichiarato la sua astensione: “Ci sono prenotazioni già fatte per la prossima stagione. Per correttezza nei confronti degli esercenti, non era questo il momento. Si potevano inoltre fare più tavoli di confronto”.
Fermamente contrario Renato Bacciardi: “Questo è il mio settore. Non sono d’accordo è una tassa che vessa un settore importante della città. Nessun altro settore è tassato. I dati dicono poco, le verità sono altre. Non voglio fare il professore, ma so quello dico, come campeggi siamo l’entità più voluminosa a Tarquinia. Non c’è stata una vera e propria concertazione preventiva e ne discussione sul regolamento. Bisogna rivedere il regolamento ma questo va fatto prima e poi mettiamo la tassa. Dico no sul metodo per il confronto insufficiente, e sui contenuti anche ho molto da dire”.
Piero Rosati, favorevole, ha rimarcato “la fretta come cifra di questa amministrazione: manca la condivisione e partecipazione” ma anche la necessità di una tassa “che ormai si paga ovunque”. “L’idea che sia di scopo è quello che deve convincerci – ha detto Rosati - è evidente che il rilancio passa anche da queste forme di finanziamento e non solo dalla Regione, dal Governo e altro. Continueremo a sostenerla questa iniziativa, ma è chiaro che i tavoli di concertazione dovranno essere veri”.
Luigi Serafini ha motivato il suo no: “Ci sconcerta la modalità con cui avete portato in consiglio l’imposta, iniziativa epocale. La concertazione che avete sempre richiamato in campagna elettorale, in realtà poi non lo fate. E’ successa la stessa cosa con gli impianti sportivi e ora con la tassa. Volevamo per esempio diversificare tra l’alta e la bassa stagione per andare incontro agli esercenti e poi in tanti hanno proprio già chiuso gli accordi sui prezzi con prenotazioni concluse. Io questa vessazione la vedo esagerata”.
A seguire la dichiarazione di voto favorevole di Cesarini (M5s), ”iniziativa dovuta e doverosa”, e di Ciurluini, in contrasto con Bacciardi e Serafini, “ non stiamo facendo le cose di corsa, stiamo facendo. Noi abbiamo una visione di un futuro e noi ci prendiamo la responsabilità politica e amministrativa di agire secondo questa visione”. Il ritorno a difesa dell’iniziativa da parte del sindaco e dell’assessore Celli sul regolamento “è puro atto amministrativo”, dibattuto ancora da Serafini e Bacciardi, ha poi anticipato le alzate di mano.
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