ALLUMIERE - Una Pasqua con una doppia Resurrezione quella vissuta quest’anno dal sindaco di Allumiere Antonio Pasquini che stamane in conferenza stampa presso lo studio legale Maruccio a Civitavecchia ha ripercorso il difficile anno vissuto, sia sotto il profilo istituzionale sia sotto il profilo personale e familiare, a seguito dell’inchiesta nota come “Concorsopoli” che, dopo oltre un anno di indagini, lo vede prosciolto da ogni accusa.
“Finalmente è stato dimostrato che sono un uomo delle istituzioni pulito”, ha scandito Antonio Pasquini. Un sindaco e un uomo affranto per il dolore che inevitabilmente si è riversato sulla sua famiglia - la moglie, le due figlie di 21 e 7 anni e i genitori ultrasettantenni ai quali ha nascosto il polverone sul caso Concorsopoli finché ha potuto: “Ma il paese è piccolo e alla fine anche se escono poco, i miei genitori lo hanno saputo da alcuni parenti e ho dovuto spiegare loro questa brutta vicenda”.
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Ma Antonio Pasquini non si è sottratto alle proprie responsabilità, ha scelto la strada dell’uomo delle istituzioni rimanendo alla guida di una comunità che gli ha dato fiducia, certo di riuscire a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati; e così è stato. Perché il sindaco di Allumiere, al concorrente che lo ha accusato di avergli fornito, attraverso la madre, le domande del concorso, in verità ha fornito soltanto gli argomenti oggetto del concorso, e già noti come da bando. Quindi tutto regolare.
Ci sono però voluti mesi e mesi di indagini, con una vera e propria “radiografia" personale e dei dati contenuti nel cellulare per dimostrare la totale limpidezza dell’operato del sindaco Pasquini che, come ribadito da lui stesso, “non è mai stato in possesso delle informazioni relative al concorso”.
UNA INDAGINE CAPILLARE “La decisione di archiviazione è intervenuta nell’arco degli ultimi due mesi – ha spiegato l’avvocato Pier Salvatore Maruccio - nell’ambito dei quali è stata notificata la conclusione delle indagini preliminari, a seguito della quale, come preannunciato allo stesso pubblico ministero, noi ci siamo messi subito a disposizione del pm per rendere in maniera corretta e adesiva alle esigenze delle indagini, tutte le nostre dichiarazioni in merito alle contestazioni che venivano mosse. Abbiamo quindi fornito tutti gli elementi di valutazione che sono stati oggetto di attenzione di indagine da parte del pm, il quale ha ritenuto di operare tutti gli approfondimenti del caso. Abbiamo presentato una richiesta di archiviazione e la stessa, come tutti gli altri atti, è stata esaminata. Il pm ha quindi formulato la sua richiesta di archiviazione e il 30 marzo il gip ha emesso il decreto di archiviazione”.
“Sono state svolte indagini per un anno e mezzo – ha aggiunto l’avvocato Maruccio – e sono stati sentiti numerosi testimoni, partecipanti al concorso e figure collaterali; sono stati inoltre prelevati i cellulari di tutti gli interessati. Una indagine certosina che ha permesso di portare a questo risultato. Il sindaco Pasquini è un uomo delle istituzioni, un carabiniere forestale che ha ben netti i parametri comportamentali. Subito si è messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Come pure è andato in Regione a riferire in Commissione Trasparenza e alla Corte dei Conti, per rendere tutte le dichiarazioni del caso. La sua posizione è stata sviscerata sia dal punto di vista penale, sia dal punto di vista amministrativo, sia dal punto di vista politico. Al sindaco veniva contestata un’attività residuale che era quella di aver fornito alcune domande ad un concorrente, peraltro non vincitore di concorso, il quale ha detto che attraverso sua madre aveva avuto le domande dal sindaco Pasquini. Su questo sospetto noi abbiamo dichiarato che non erano delle domande ma erano solo gli argomenti generici oggetto del concorso che sono quelli che risultano dal bando. E l’indagine alla fine questo ha dimostrato”.
LA SERENITÀ FAMILIARE A DURA PROVA “Ringrazio lo studio Maruccio per il supporto che mi ha fornito – le parole del sindaco Pasquini - non soltanto della parte legale ma anche di quella psicologica, perché sono un sindaco al quale d’improvviso è caduto il mondo addosso; ma sono anche un padre, un marito e un figlio che ha dovuto dare spiegazioni di quanto stava accadendo. Sono situazioni che non auguro a nessuno, neanche al peggior nemico. Ti ritrovi all’improvviso con le telecamere fuori che ti chiedono spiegazioni su cose che tu non conosci, perché io non le conoscevo”.
UN CONCORSO CHE NON ERA NEI PROGRAMMI “Stiamo parlando di un procedimento avviato nel 2019 – ha ricordato Pasquini - quando l’amministrazione comunale ha approvato la pianta organica ed ha avviato, come prima fase, le procedure di mobilità, sia obbligatorie sia volontarie. Quindi, all'inizio non si parlava assolutamente di concorso; se ne è parlato solo successivamente perché abbiamo avuto risposte negative sul discorso della mobilità. Ci siamo rivolti anche al Comune di Civitavecchia, poi abbiamo chiesto supporto a Tolfa e da lì è partito l’iter del concorso nell’ambito del quale purtroppo ci sono stati degli errori, subito confermati dal responsabile del personale".
IL SILENZIO SCELTO IN QUANTO UOMO DELLE ISTITUZIONI "Quando la Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo di indagine abbiamo scelto la linea del silenzio e del rispetto delle istituzioni: sono un uomo di Stato su diversi settori, sia come sindaco sia per la mia professione, e quindi ho ritenuto opportuno mettermi a totale disposizione della Magistratura. A luglio ho ricevuto l’avviso di garanzia, quando ero in vacanza con la famiglia. Ho voluto chiarire subito che io non ero a conoscenza dei dati del concorso: non li ho mai chiesti, non sono mai girati in Comune e all’interno dell’amministrazione comunale per cui non riuscivo a capire le ragioni per cui avevo ricevuto questo avviso di garanzia.
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Poi ho capito che era legittimo il sospetto, visto che questo ragazzo aveva dichiarato che avevo dato alla madre 15 argomenti. Il magistrato ha giustamente avviato tutte le verifiche del caso. Nello stesso periodo ho partecipato alla Commissione Trasparenza della Regione Lazio, fornendo tutti i chiarimenti alla presidente Colosimo e a tutta la commissione. Sono stato anche alla Corte dei Conti. Quindi ho fatto tutti passaggi istituzionali e oggi posso dire di essere in parte soddisfatto dopo essere stato sottoposto ad una vera e propria radiografia: alla mia persona, al telefono cellulare, ai contatti che ho avuto nell’arco di un paio di anni. Quindi quello che è scaturito è che sono una persona pulita. E’ stato dimostrato quello che ho sempre detto, e cioè che non avevamo la disponibilità dei dati del concorso La scelta di non parlare in questo anno – ha aggiunto il sindaco Pasquini - è stata fatta in quanto uomo delle istituzioni: come sindaco”.
LA DECISIONE DI NON DIMETTERSI PER SENSO DI RESPONSABILITÀ “Molti mi hanno chiesto di dimettermi; – ha aggiunto il sindaco Pasquini - è stata fatta in quanto uomo delle istituzioni: come sindaco. Molti mi hanno chiesto di dimettermi; alcuni me lo hanno consigliato. Forse avrei ricevuto meno attacchi personali che poi si sono riversati sulla famiglia, ma non me la sono sentita di tirarmi indietro. Io sono il sindaco e ho delle responsabilità; decadendo il sindaco, decade l’amministrazione. Cinque anni fa ci siamo messi a disposizione dei cittadini e abbiamo mantenuto questa linea con la massima trasparenza, ed oggi la conferma che siamo puliti è l’ulteriore conferma che abbiamo fatto la scelta giusta. Stavamo in un periodo di pandemia, siamo in un periodo in cui bisogna presentare i Pnrr, se l’amministrazione comunale fosse caduta avremmo fatto un ulteriore danno per la nostra comunità, perché non avremmo presentato nemmeno i progetti per la comunità europea, e quindi il danno sarebbe stato non solo quello di immagine negativa che si è sviluppata in questo anno di indagine sul Concorso, ma sarebbe stato anche di danno economico per il futuro della nostra comunità. Di questa scelta devo dare atto a tutti i consiglieri di maggioranza e ai tanti cittadini che mi hanno sostenuto e che hanno avuto fiducia nel sindaco ma anche e soprattutto nella persona: un ragazzo di paese, un dipendente pubblico, un padre di famiglia, uno che è cresciuto all’interno della comunità di Allumiere. Hanno avuto fiducia in quella persona che si è messa sempre a disposizione e che non poteva aver fatto qualcosa di illegittimo e illecito nei confronti della propria comunità”.
IL DOLORE PER LA FAMIGLIA “Il dolore più grande che ho ricevuto è legato al dolore che inevitabilmente si è riversato sulla mia famiglia. – ha sottolineato Pasquini - La scelta di rimanere a fare il sindaco l’ho fatta insieme a mia moglie. Nel momento in cui esci di scena si spengono i riflettori e la mia famiglia sarebbe potuta rimanere più tranquilla, ma abbiamo scelto di andare avanti sicuri che la verità sarebbe venuta fuori e convinti del fatto che fosse giusto continuare a lavorare per la comunità, in un momento particolare, in piena pandemia, per stare vicini ai cittadini. Il progetto finanziato dalla Asl nell’ambito del Pnrr se non ci fosse stata un’amministrazione che sollecitava quel progetto forse non sarebbe mai andato a buon fine e avrei creato un ulteriore danno alla mia comunità. Quindi non avremmo avuto il progetto del poliambulatorio approvato, come tutti gli altri Pnrr che stiamo presentando. In questo momento c’è questo spazio aperto verso l’Europa che sta portando tanti soldi e noi dobbiamo puntare a sviluppare il territorio e questa è stata la scelta che ho fatto insieme alla maggioranza e insieme a mia moglie. Il raggiungimento dell’archiviazione firmata dal gip è stata la Pasqua di Resurrezione doppia e con la mia famiglia ci siamo stretti l’uno all’altro”.
Stamattina è stato ospite di news&coffe l'avvocato Pier Salvatore Maruccio
https://www.youtube.com/watch?v=Li20ni6EFK8
Concorsopoli, Pasquini ha agito in modo corretto: "Per me e la mia famiglia una Pasqua con una doppia Resurrezione"
19 aprile, 2022 • 14:15