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SANTA MARINELLA – “Cari compagni di Rifondazione, leggo la vostra nota su Santa Marinella e le concessioni balneari, e devo dire che c'è qualcosa che non quadra. O meglio, qualcosa che stride con la realtà. Voi, da buoni pessimisti d'ordinanza, vedete il bicchiere mezzo vuoto, anche quando è stracolmo di birra fresca. Ma non giriamoci intorno, questa del Tar è una sconfitta, e vi brucia. Brucia perché la sentenza, per quanto la vogliate travisare con contorcimenti degni del miglior illusionista, è lapalissiana. Il Tar ha dato ragione al Comune e agli operatori”. Inizia così la lettera ipotetica inviata dal sindaco Tidei ai responsabili del circolo cittadino di Rc che erano intervenuti in merito alla decisione del Tribunale Regionale che ha dato ragione al Comune sulla scadenza delle concessioni balneari al 2033. “Il vostro comunicato è un lamento postumo – prosegue il sindaco - un tentativo maldestro di trasformare una batosta in un mezzo pareggio. Qui sta il punto cruciale, e voi lo ammettete pure, seppur con la consueta pignoleria da burocrati del soviet supremo. Voi stessi citate la nota del Comune che parla di procedura di nuovo affidamento. Il Tar, lo ha messo nero su bianco, quelle di Santa Marinella non sono vere proroghe automatiche. Avete capito? Non sono proroghe. Sono nuove concessioni. Capito il concetto o devo disegnarlo con un falcetto e martello? Questo significa che il Comune non ha bypassato un bel niente, ha agito per nuove assegnazioni. E su questo, a malincuore, siete costretti a chinare il capo. La vostra domanda è la solita, sacrosanta, l'iter ha garantito la pubblicità richiesta dalla Bolkestein? La risposta del TAR? Un forse che sa tanto di sì, ma a voi che vi frega? Ammettete che un'ombra, una ipotesi di violazione, ci poteva stare. Il Codice della Navigazione, forse, non era il massimo della trasparenza Bolkestein-style. Ma qui arriva il colpo di grazia, cari compagni, quello che vi gela il sangue, questo era un aspetto impugnabile entro 60 giorni. Capito? Non 60 mesi. E la Bubbi, la vostra eroina, è arrivata lunga, fuori tempo massimo. Troppo tardi. Quindi, ricapitoliamo, le concessioni non sono proroghe ma nuove assegnazioni. L'iter, pur con qualche ombra teorica sulla Bolkestein, è ormai inoppugnabile perché i termini sono scaduti. Ergo, le concessioni sono legittime. E inoppugnabili. E allora, cara Rifondazione, ditemi voi quando le concessioni sono legittime e inoppugnabili? La vostra delusione è palpabile, ma il dato di fatto è che per gli operatori balneari è una vittoria. Una vittoria schiacciante che garantisce loro di lavorare in pace fino al 2033”.
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