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CERVETERI – Dopo il crollo dell’albero e l’avvistamento di una cisterna etrusca ad opera dei vigili del fuoco, ieri la certezza avuta con il sopralluogo della Sovrintendenza dell’Etruria Meridionale e del primo cittadino, Elena Gubetti, in compagnia dei tecnici comunali. Insomma, quel pino di grandi dimensioni caduto su una casetta di legno della parrocchia San Michele Arcangelo, fortunatamente senza feriti o persone coinvolte nell’evento, ha messo in evidenza qualcos’altro. Essendo in un’area urbana, la struttura riaffiorata è probabile faccia parte della rete di epoca etrusca individuata in tutto il pianoro. Una “città sotterranea” composta da cisterne e cunicoli, che serviva quale riserva di acqua e drenaggio. Da venerdì prossimo interverrà lo speleologo, incaricato sempre dalla Sovrintendenza, per iniziare i rilievi del caso e capire come intervenire con gli scavi all’area aperta. Al momento quella parte dell’oratorio è stata delimitata e non è accessibile. Poi si dovrà capire anche se gli altri pini presenti all’interno della parrocchia possano essere salvati oppure no. C’è molta curiosità nel capire ora quello che accadrà e soprattutto quali altri tesori nasconda l’oratorio di San Michele.
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