CIVITAVECCHIA – Il Tribunale Ordinario di Civitavecchia, con la sentenza n. 488/2025 del 23 ottobre 2025, ha riconosciuto come malattia professionale la patologia che da anni affligge un lavoratore che si è rivolto agli uffici del Patronato Inca della Cgil di Civitavecchia.

«Questa importante decisione rappresenta un precedente fondamentale per tutti i lavoratori costretti a operare in condizioni fisiche e ambientali gravose, spesso senza adeguate tutele e prevenzione – hanno spiegato dal sindacato – come spesso sosteniamo il lavoro ha causato la malattia. Il Giudice ha accertato la sussistenza del nesso causale diretto tra le mansioni svolte dal lavoratore e le gravi patologie riscontrate, derivate esclusivamente dall’attività lavorativa svolta per oltre venticinque anni, senza che risultino concause extra lavorative».

Il Tribunale ha sottolineato che il lavoratore è stato quotidianamente esposto a rischi biomeccanici tipici del settore e che le malattie accertate rientrano tra quelle tabellate ai sensi del D.P.R. 1124/1965. Il Tribunale ha riconosciuto il diritto del lavoratore all’indennizzo Inail, condannando l’Istituto al pagamento delle spese di giudizio e della consulenza tecnica; inoltre ha ribadito che le condizioni di lavoro gravose e protratte nel tempo hanno determinato l’insorgenza della malattia, escludendo qualsiasi causa personale o degenerativa.

«Questa sentenza è una vittoria per tutti i lavoratori e conferma ciò che denunciamo da anni – hanno aggiunto dalla Cgil - le malattie muscolo scheletriche e posturali degenerative sono spesso il risultato diretto del lavoro svolto in assenza delle tutele previste e della giusta prevenzione; questa sentenza è un riconoscimento di giustizia e verità. Come organizzazione sindacale ci auguriamo che vengano adottate misure preventive concrete nei luoghi di lavoro con un monitoraggio frequente e costante e che venga garantito un automatismo nel riconoscimento delle patologie tabellate. La salute è un diritto costituzionale e va difesa ogni giorno nei luoghi di lavoro. Il sindacato continuerà a essere al fianco dei lavoratori per tutelare la sicurezza, la dignità e la giustizia sociale. Come sancito dall'art 32 della nostra costituzione la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. La Cgil – hanno concluso - continuerà a vigilare ed a lottare per la tutela dei lavoratori e la dignità del lavoro con gli strumenti in proprio possesso».