CIVITAVECCHIA – C’è ancora tensione all’interno della casa circondariale di Borgata Aurelia. Non so è ancora spenta l’eco della rivolta dei giorni scorsi, quando un gruppo di detenuti ha distrutto la Sezione dando fuoco ai materassi, rotto le finestre e allagato l’area con l’idrante, che ieri sera è arrivata una nuova denuncia da parte della Fns Cisl Lazio. 

«Ieri mattina due detenuti nordafricani hanno selvaggiamente picchiato due loro compagni di detenzione di cui uno è e dovuto ricorrere alle cure mediche presso l'ospedale di Civitavecchia per i traumi riportati – ha raccontato il segretario Massimo Costantino – si è evitato il peggio per i due nordafricani solo grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria. Nell'intervento degli agenti gli stessi nordafricani hanno cagionato lesioni ad un ispettore ed ad un assistente che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche presso il pronto soccorso della città con alcuni giorni di prognosi». 

Come sottolineato dal sindacato, la situazione «è sempre più drammatica: si rischia il collasso del sistema penitenziario, il sovraffollamento e la gravissima carenza degli organici, connotato dalla drammaticità degli eventi – ha aggiunto Costantino - sta compromettendo seriamente l’ordine e la sicurezza di tale sede. Non è più disponibile ad assistere ed a subire il degrado che vive il sistema penitenziario, poiché, non esiste civiltà in un Paese che non si occupi del fatto che regole minime di dignità e sicurezza sono valori unici che valgono anche all’interno dei penitenziari».

A raccontare quanto accaduto anche il Sappe. Secondo quanto riferisce Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, «ieri mattina si sono verificati più eventi critico nella Casa circondariale di Civitavecchia. All'apertura delle celle – ha raccontato – un detenuto di origine marocchine è entrato dentro a un'altra cella ed ha aggredito un altro detenuto a pugni poi, non contento, con un coltello rudimentale fatto con una bomboletta del gas, ha tentato di accoltellare un altro ristretto». Il sindacalista spiega che «il poliziotto di servizio ha dato subito l'allarme e si è riusciti ad evitare il peggio, grazie al tempestivo e professionale intervento della Polizia Penitenziaria. Mentre l’uomo veniva bloccato, un altro detenuto, sempre di origine marocchina e della stessa Sezione, ha incominciato a minacciare ed inveire contro il Personale che stava operando e, nella concitazione, alcuni agenti e due ispettori si sono fatti leggermente male. Il nostro plauso – ha concluso – va alla prontezza di riflessi del poliziotto e dei colleghi intervenuti in suo soccorso che hanno evitato un epilogo ben più grave; tuttavia, non possiamo non dirci profondamente preoccupati per le condizioni di lavoro all’interno delle carceri, nonché il dilagare di violenza che sta travolgendo la società e che, inevitabilmente, ha la sua importante ricaduta nel mondo penitenziario». 

Donato Capece, segretario generale del Sappe, auspica che «anche l’Amministrazione Penitenziaria adotti con urgenza gli opportuni provvedimenti per restituire sicurezza e serenità lavorativa al personale di Polizia Penitenziaria che fa servizio a Civitavecchia», senza trascurare quella che è una richiesta storica del Sappe: «Dotare il personale del Corpo del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato».