LADISPOLI - Da una parte l’amministrazione comunale pronta a fornire agli amministratori di condominio le letture delle ultime bollette emesse nei confronti dei singoli condomini. Dall’altra parte gli amministratori di condominio che tramite questi tabulati e il software messo a disposizione di Acea dovranno cercare di far quadrare i conti per pagare la fattura dell’acqua e per far in modo che ognuno degli utenti paghi solo quel che ha consumato. La situazione potrebbe sembrare semplice, ma così non è. Si parla infatti di stabili di notevoli dimensioni, dove il contatore unico, sul quale verrà emessa la bolletta di Acea, è a servizio di più palazzi. Un lavoro certosino, insomma, che rischia di complicare e anche parecchio la vita all’amministratore di condominio. L’alternativa potrebbe essere l’affidamento dell’arduo compito a una ditta esterna, con una ricaduta, in termini di costi in più, sui singoli residenti. Ma non è tutto. A preoccupare è anche la possibile presenza di utenze “fantasma”: condomini, cioè, che sebbene consumino acqua quotidianamente, potrebbero non risultare nei tabulati forniti dalla Flavia Servizi (per una voltura mai effettuata, ad esempio, o addirittura per l’assenza del contatore personale fino ad oggi utilizzato per il calcolo dei metri cubi d’acqua utilizzati). In sostanza, il rischio per i circa 20mila ladispolani che si ritrovano a vivere in appartamenti all’interno dei condomini finiti nel caos, è quello di dover pagare anche per chi fino ad oggi non ha mai sborsato un euro. Il tutto per evitare di ritrovarsi a fare i conti con il distacco dell’utenza generale. Insomma, niente acqua per tutti. Anche per chi ha sempre pagato.
Una vera e propria matassa che da ottobre dello scorso anno, con il subentro di Acea nella gestione del servizio idrico, diventa sempre più difficile da sciogliere.
Intanto le bollette in città sono iniziate ad arrivare.
Se in alcuni casi le cifre sembrano abbastanza contenute, c’è chi ha già notato la differenza di gestione. Pur parlando infatti di fatture arrivate dopo sei mesi dall’ingresso di Ladispoli nell’Ato2, il conto per molti è stato salato.
Commenti e testimonianze (da parte di chi vive in abitazioni private come ad esempio villini) che di certo non vanno a rincuorare proprio quei 20mila utenti in attesa della chiamata dell’amministratore di condominio che una volta giunta la bolletta dovrà “fare cassa” per saldare il conto. Intanto continua a essere sotto gli occhi di tutti, il cambio di gestione (in negativo). Perdite idriche che aspettano anche diverse settimane prima di essere riparate, con una dispersione di risorse non indifferente (in un periodo in cui si parla tanto di allarme siccità) e ovviamente con i relativi disagi per chi si ritrova ad aspettare l’arrivo dei tecnici per la risoluzione del disservizio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA