OSTIA – A seguito dei recenti fatti di cronaca, ieri dalle prime luci dell’alba è scattata un’operazione nei quartieri di Ostia, e in particolare nella zona di Ostia Nuova, una vasta operazione di controllo delle forze dell’ordine.  Alla maxi-operazione, che ha portato al sequestro di armi e droga, hanno partecipato la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza: 250 gli uomini complessivamente impiegati.

L’iniziativa operativa, informa il Dipartimento di Pubblica sicurezza, attraverso mirate e capillari attività di controllo del territorio, “è finalizzata a realizzare un incisivo contrasto delle situazioni di illegalità e al potenziamento dei presidi delle forze di polizia già operativi”.

Nel corso dell’operazione sono impiegate unità cinofile, elicotteri, unità navali, equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia e Compagnie intervento operativo dei Carabinieri di supporto ai già presenti dispositivi di controllo del territorio.

Perquisizioni nel palazzo di Ostia dove abitava Roberto Spada, arrestato nei giorni scorsi per la testata a un giornalista della Rai. Polizia e carabinieri, nell’ambito del servizio di controllo straordinario scattato stamattina, hanno controllato l’edificio dove viveva l’esponente della famiglia Spada prima dell’arresto. Secondo quanto si è appreso, sarebbero state fermate alcune persone la cui posizione è al vaglio.

«Il blitz delle forze di polizia ad Ostia non è destinata ad essere un operazione occasionale, dettata dall’emergenza anche mediatica, ma un primo passo che dovrà essere alimentato da un’azione costante e capace di sgretolare il sistema criminale ed omertoso che sembra ormai condizionare la vita quotidiana dei cittadini». Così Enzo Letizia commenta l’operazione di ieri mattina. 

«Non credo - spiega Letizia - nella militarizzazione del territorio in generale ed a maggior ragione per quelle che sono le dinamiche delinquenziali di Ostia credo che occorrano azioni investigative mirate insieme ad una serie di attività di unità specializzate, come ad esempio i reparti prevenzione crimine, per riportare la legalità anche nell’ambito delle attività economiche che sempre più appaiono condizionate da presenze che esercitano indebite pressioni, soffocando l’imprenditoria sana di quella zona». 

«Per fare questo - conclude il segretario dell’Anfp - è però necessario che anche i cittadini facciano la loro parte. Denunciando le azioni di prevaricazione e violenza e rompendo quel muro di omertà che per troppo tempo ha permesso a loschi personaggi di assurgere alla figura di ‘'Padroni di Ostia'’».