CIVITAVECCHIA - Arresti domiciliari per Danilo Follieri, il 57enne titolare di un locale su lungomare Thaon de Revel, finito in manette venerdì sera al termine di alcuni controlli messi in atto dagli agenti del commissariato di viale della Vittoria, coadiuvati dalla Polizia locale.
Ieri mattina, infatti, si è svolta la convalida d’arresto in carcere, alla presenza del giudice per le indagini preliminari Francesco Filocamo, del pubblico ministero Mirko Piloni e dell’avvocato difensore dell’uomo, il legale Daniele Berbieri.
Il 57enne ha risposto a tutte le domande del magistrato, fornendo la propria versione dei fatti e chiarendo soprattutto la sua posizione, spiegando che la droga sequestrato non era destinata allo spaccio ma a quanto pare era di una terza persona, della quale però non avrebbe fatto il nome.
Una ricostruzione, questa, che avrebbe convinto il giudice che ha concesso per Follieri gli arresti domiciliari. La misura era stata richiesta dall’avvocato Barbieri, soprattutto in considerazione delle condizioni di salute dell’uomo.
«Il mio assistito - ha infatti spiegato il legale - soffre di un problema cardiaco piuttosto serio. Ecco perché ho avanzato questa richiesta, per verificare se questa patologia fosse compatibile con il regime carcerario. Per questo ho prodotto tutta una serie di elementi dal punto di vista sanitario a supporto».
E questo aspetto, unito alla credibilità data alle dichiarazioni di Follieri, ha convinto il giudici ad accogliere la richiesta della difesa, disponendo già da ieri i domiciliari per il 57enne, tra l’altro incensurato.
Un chilo. Tanta la cocaina trovata in suo possesso dagli agenti della Polizia durante un normale controllo amministrativo all’interno del locale al Pirgo. A tradire l’uomo il nervosismo alla vista della Polizia.
Gli agenti del commissariato Civitavecchia, diretto da Paolo Guiso, hanno deciso quindi di effettuare un’ispezione più accurata dei luoghi. Perquisito dai poliziotti, all’interno dei pantaloni l’uomo nascondeva 3 involucri di cellophane, contenti cocaina e 2.890 euro in banconote di vario taglio, mentre all’interno del locale sono stati rinvenuti 4 ‘‘pezzi’’ di droga, pari ad 8,31 grammi di hashish, e nella sua abitazione circa 1 kg di cocaina, una bilancia elettronica di precisione, 240 grammi di mannitolo, una sostanza da taglio e materiale per il confezionamento delle dosi. Secondo la Polizia lo stupefacente, una volta lavorato, avrebbe fruttato guadagni pari a circa 300/400 mila euro.