CIVITAVECCHIA – Inizierà l’8 luglio 2024 il processo dibattimentale nei confronti della donna civitavecchiese accusata di presunti maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona nei confronti del marito.

Il 70enne, secondo le ricostruzioni dei militari dell’Arma che hanno condotto le indagini coordinate dal sostituto procuratore Annunziata Rapillo, sarebbe stato costretto dalla moglie a dormire in uno sgabuzzino di notte e ad uscire di casa per il resto della giornata, con soli 5 euro per mangiare.

Ieri mattina si è tenuta l’udienza preliminare nel corso della quale sono state accolte le richieste di costituzione di parte civile da parte dei figli della coppia, rappresentati in aula dall’avvocato Ivano Bisozzi, con la donna che è stata rinviata a giudizio da parte del giudice Giuseppe Coniglio.

Nessuna richiesta di misura alternativa da parte della difesa dell’anziana, rappresentata dall’avvocato Barbara La Rosa.

«Ci sono diversi aspetti che sarà importante far emergere nel corso del dibattimento» ha infatti confermato il legale, facendo riferimento in modo particolare ad uno degli aspetti attorno a cui ruota la vicenda, ossia la porta dello sgabuzzino e soprattutto il lucchetto. La donna ha sempre affermato di non aver mai maltrattato il marito e che il lucchetto non era mai chiuso. Versioni differenti che dovranno essere sviscerate ed esaminate nel corso del dibattimento, attraverso le diverse testimonianze che saranno portate a sostegno delle parti.

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