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LADISPOLI - Lui si trova a Latina, a casa, nella tenuta della Rony Roller Circus, ma in città e non solo, se ne continua a parlare. Protagonista dei "gossip" è ancora lui: il leone fuggito dal circo che stazionava a viale Mediterraneo a Ladispoli, Kimba. Il suo "caso" ha oltrepassato i confini locali, approdando sia sulle reti nazionali che sui media internazionali.
Ultimo, in ordine di tempo, la trasmissione Geo in onda mercoledì pomeriggio su Rai3. A provare a fare una ricostruzione di quanto accaduto quel sabato pomeriggio nella città balneare è stato il medico veterinario Paolo Selleri, chiamato da alcuni colleghi esperti degli ambienti di fauna selvatica per chiedere un "soccorso" al felino in fuga. «Non sono potuto andare, ma ho mandato due colleghi della mia squadra», racconta il medico veterinario che spiega come la situazione sia stata gestita «nel migliore dei modi». Riflettori puntati sulla sedazione dell'animale, «la fine dell'operazione» di cattura e messa in sicurezza del felino. «Si tratta di un'operazione delicatissima. Sparare il dardo non significa che il sedativo faccia subito effetto come vediamo in tv». Sedativi che peraltro, «vanno scelti», come va scelto «il dosaggio» anche «in base alla situazione perché si rischia che diventi letale». Un evento quello con protagonista Kimba che continua a far discutere ancora, poi, sulla presenza di animali selvatici all'interno dei circhi. Sono nati in cattività? È giusto o sbagliato? E ancora: gli standard di benessere degli animali sono rispettati? Il medico veterinario spiega come l'acquisto di animali selvatici sia ormai vietato da almeno trent'anni, anche se «in alcuni Paesi è ancora possibile comprare un leone. Tutti questi animali (dunque, ndr) nascono in cattività», ma nonostante questo non si può parlare di animali addomesticati perché si tratta di «un processo che dura tantissime generazioni. Ad esempio - spiega ancora il medico - il cane è domestico perché sta con l'uomo da decine di migliaia di anni. Se l'animale sta da tre generazioni con l'uomo non può essere considerato domestico. Il leone non è - ribadisce - un animale domestico». Al di là delle polemiche che hanno contornato tutta la vicenda, con Kimba ora a riposo almeno fino a metà dicembre, per il veterinario si potrebbe «fare di più per loro. Sicuramente disporre spazi più grandi, ma soprattutto, sia come veterinari che come cittadini abbiamo una grande responsabilità nel scegliere quello che questi animali devono fare. Forse - conclude - non è più tempo di vederli saltare a comando».
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