CIVITAVECCHIA – È passato un anno dalla scomparsa di Fabrizio Airi, il giovane di 27 anni affetto da Sma di tipo 2 che con determinazione, dignità e coraggio ha saputo trasformare la sua disabilità in uno strumento di battaglia civile. Fabrizio non ha mai smesso di combattere per i propri diritti: il trasporto scolastico adeguato, un’abitazione accessibile, servizi pubblici che fossero realmente inclusivi. Al suo fianco, sempre, il padre Aldo, compagno instancabile di una vita fatta di ostacoli e conquiste.

Era l’ottobre del 2024 quando Fabrizio era finalmente tornato nella sua casa a Campo dell’Oro, dopo una lunga battaglia legale culminata con la sentenza del Tribunale che gli aveva restituito il suo alloggio Ater. Era stato un momento di grande gioia, raccontato con orgoglio mostrando la sua stanza, costruita giorno dopo giorno insieme al padre, «una mattonella alla volta».

Fabrizio sognava una crociera per il suo compleanno. Era salito sulla Costa Toscana con il sorriso, e proprio lì si è spento nella notte, accanto a suo padre. Ma quel sorriso – ostinato, luminoso, vero – continua a vivere nel ricordo di chi lo ha conosciuto. A un anno di distanza, Fabrizio resta un simbolo di tenacia e di umanità.

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