SANTA MARINELLA - Da un lavoro di ricerca sul tema “Come conosco Santa Marinella e perché la amo” degli alunni di classe V della Scuola di Santa Teresa del Bambino Gesù con gli insegnanti Livio Spinelli, Suor Elvira e Enza Monti, fu possibile rintracciare il signor Paul Long, figlio del pilota inglese che la notte tra il 7 e 8 settembre del 1943 effettuò il raid alla Pirgus, che costò la vita a 10 cittadini. In quella occasione, l’americano, rispose ad alcune domande fatte dagli studenti. «Mio padre fece parte dell’equipaggio che bombardava Viterbo e Civitavecchia – ricorda Paul Long - a volte anche due raid per notte, con l’obiettivo di tagliare la ritirata dei tedeschi da Roma. Mio padre pilotava il Wellington jn-t con un carico di nove bombe da 500 libbre. Voglio sottolineare che per mio padre, il nemico, non era il popolo italiano, ma i nazisti. Infatti spesso espresse dispiacere che i suoi obiettivi fossero l’Italia e i Balcani. Lo squadrone di mio padre fece il possibile per essere una forza di precisione notturna ma la tecnologia di allora non consentiva di guidare le bombe così ci furono molti morti fra i civili, cosa che lo rattristò sempre. Dopo la guerra, mio padre emigrò in Canada, dove lavorò in una impresa edile italiana e ci lavorai anch’io. Mi piacciono molto gli italiani e so parlare un pò di italiano, ma non lo so scrivere, per questo mi scuso di non potervi dimostrare il mio rispetto di rispondervi in lingua italiana». Furono anche intervistati alcuni anziani di Santa Marinella i quali raccontarono che, nonostante il coprifuoco, la compagna dell’attore Virgilio Riento, organizzò una festa con tante luci accese. Caso volle che gli aerei inglesi di ritorno da uno dei numerosi raid su Civitavecchia e Viterbo, furono attirati da quelle luci e sganciarono qui le ultime bombe sulla villa dell’attore causando la morte della sua compagna e altre persone. Questi anziani raccontarono inoltre che fu molto difficile soccorrere i numerosi feriti a cause delle bombe a scoppio ritardato disseminate dai bombardieri.
©RIPRODUZIONE RISERVATA