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Risolto il giallo della delibera “anonima”. Venerdì 20 giugno in seconda commissione, la stessa che si è riunita ieri, era scoppiato il caso della delibera firmata solo dal dirigente - definita per questo “anonima” dal dem Ricci - e non era dato sapere quale fosse l’assessore di riferimento che avrebbe dovuto illustrarne il contenuto. Compito che si era assunta la titolare di Bilancio e Contenzioso, Elena Angiani, dichiarando però di non conoscerne il contenuto. Ieri giallo risolto. A svelare l’inghippo la stessa Angiani: «La delibera era stata erroneamente assegnata alla sindaca». Mentre in realtà sarebbe dovuta arrivare proprio sul tavolo dell’assessore al Contenzioso, quindi alla Angiani. Alvaro Ricci, capogruppo Pd, come già fatto in precedenza, è tornato quindi a rimarcare che «le delibere sono di competenza della giunta, della sindaca e del consiglio, non vengono assegnate dal dirigente. E visto che non si riesce a firmarle digitalmente, gli uffici casomai avvisano l’assessore che c’è una delibera da sottoscrivere prima di inserirla nel sistema».
Raccomandazione quest’ultima che ben si attaglia al secondo punto trattato ieri. Ma andiamo per ordine. L’assessora Angiani illustra la vicenda per cui si discute il riconoscimento del debito fuori bilancio rinviato venerdì. Il Comune è chiamato a risarcire poco più di 6200 euro per un incidente, occorso nel 2000. Una Porsche, di proprietà di una società, a causa di una buca sulla rampa di accesso alla superstrada riporta la rottura dei cerchioni e lo scoppio di due pneumatici per un danno da 5mila euro e nel 2022 chiede il risarcimento a Provincia e Anas rivolgendosi al giudice di pace, il quale li elimina però dal dibattimento poiché la manutenzione della rampa è in carico al Comune. Che viene quindi citato in giudizio dalla società, proprietaria della vettura danneggiata. Lo scorso aprile arriva la sentenza esecutiva del giudice di pace che condanna Palazzo dei Priori al pagamento di 6280 euro. «Secondo il legale del Comune - dichiara l’assessora - ci sono gli estremi e le motivazioni per ricorrere in appello. Intanto però a fronte della sentenza esecutiva l’amministrazione paga il risarcimento, affidando però anche l’incarico al legale per l’appello».
Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, oltre che ritenere «doveroso ricorrere in appello», si chiede come sia possibile spaccare due gomme sulla rampa d’accesso «su cui si dovrebbe transitare a velocità moderata prima di immettersi sulla superstrada». Si vota e il riconoscimento del debito fuori bilancio passa con il sì della maggioranza, l’astensione di Fratelli d’Italia e Pd, e il voto contrario di Bruzziches del gruppo misto. In programma poi la nomina del collegio dei Revisori dei conti per il triennio 2025-2028. Ed è su questo che scoppia di nuovo la grana sulle delibere senza la firma del proponente. Nel documento, tra l’altro, oltre ai nomi dei due componenti che vengono scelti, tramite estrazione, dalla Prefettura è stato inserito anche quello del presidente del collegio. Peccato che - come evidenzia Ricci - è il consiglio che vota il presidente. «Il Comune, con la delibera in cui è già inserito il nome di Massimo Grazini bypassa il ruolo del consiglio» stigmatizza il capogruppo Pd. Che poi chiede di sapere come è uscito quel nome, chi l’ha proposto a fronte della mancanza di firma sulla delibera. «Qualcosa non va nella formazione dell’atto delle delibere che arrivano in aula. - ribadisce - È il consiglio che esprime un parere sulla delibera poi vota il nome proposto come presidente». E la consigliera FdI Allegrini commenta tranchant: «Nessuna meraviglia che decisioni, che spettano al consiglio, vengano prese altrove». L’assessora Angiani, che si trova a dover fronteggiare le critiche che piovono dalla minoranza, dà lettura della delibera in cui sono indicati i nomi dei due componenti e i compensi dei rimborsi attualizzati spettanti ai membri del collegio: poco più di 33mila euro per il presidente e oltre 22mila a ciascun componente. Poi puntualizza: «In sede di consiglio sarà proposta una rosa di nomi per il ruolo di presidente e l’aula sceglierà. Il nome del prescelto verrà inserito in delibera solo dopo l’approvazione da parte del parlamento comunale». Via libera alla nomina del collegio dei Revisori dei conti, con l’astensione di Pd, Fratelli d’Italia e gruppo misto. Terminati i lavori della seconda commissione, resta però l’impressione che il vero scontro tra maggioranza e opposizione sulla vicenda sia solo rinviato. Alla seduta di consiglio convocata per domani pomeriggio.