Archiviata la pausa ferragostana e passate anche le settimane più frenetiche per le celebrazioni inerenti il grande evento del Trasporto del 3 settembre, il '”dopo Santa Rosa” parte all’insegna della ripresa delle attività amministrative. Ieri appuntamento in sala d'Ercole per la riunione della seconda commissione consiliare del comune di Viterbo.

All’ordine del giorno dell’organismo che si occupa di Bilancio, Sviluppo Economico, Patrimonio la prima variazione alla manovra di previsione 2023-2025.

Ad illustrarla l’assessore al Bilancio Elena Angiani, la quale ha riferito all’aula la rinuncia dell’amministrazione al project financing per oltre 4 milioni di euro, di cui un milione e 350mila euro avrebbe dovuto essere stanziato dal soggetto privato, per la realizzazione della piscina comunale.

Una rinuncia di fatto obbligata in quanto lo scorso ottobre la giunta aveva ritirato il bando per mancanza di interesse. Nessun privato si è fatto avanti.

Lo stanziamento però non andrà perso. L’amministrazione infatti ha fatto richiesta al Consiglio dei Ministri di poter utilizzare le risorse per altri interventi.

I fondi sono stati quindi riassegnati e ridistribuiti, in parte anche per mitigare l'impatto degli aumenti dei prezziari.

Nello specifico: quasi 3 milioni, per la precisione 2 milioni e 980mila euro per il prolungamento di viale dell’Industria sull’asse viario Poggino-Fiera e 158mila euro per Francigena.

Per quanto riguarda gli incrementi a fronte dei rincari dei costi: 272mila sono destinati al Centro di ricerca applicata - che il Comune vorrebbe intitolare a Piero Angela - e 120mila euro per l’asilo nido e la scuola materna, opere entrambe da realizzare al Poggino.

Variazione approvata con il sì della maggioranza, astenuta l’opposizione.

Con la richiesta da parte della capogruppo di Fratelli d’Italia Laura Allegrini di avere in aula gli assessori competenti quando l’argomento sarà trattato in consiglio comunale, oltre ad avere contezza delle tempistiche.

Richiesta a cui si è associata Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene Comune.

Via libera unanime invece al riconoscimento del debito fuori bilancio relativo alla causa intentata da una dipendente contro il Comune per il riconoscimento della qualifica di mansione e dei relativi arretrati. Il tribunale ha emesso una sentenza a favore della lavoratrice e pertanto l’ente di Palazzo dei Priori dovrà sborsare complessivi 24mila euro, comprensivi di oneri e spese legali.