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Dopo Santa Rosa. A Viterbo, a partire dai primi giorni del mese di agosto, è una frase che si sente dire spesso. Qualsiasi azione o intervento, sia di tipo amministrativo che individuale - ovviamente salvo urgenze -, è rinviato a dopo il periodo di festa in cui si celebra la piccola grande Santa e il trasporto della Macchina a lei dedicata. Anche se non è completamente vero. Non tutto viene però rimandato dopo Santa Rosa perché in realtà fervono varie attività, collegate alla festa, che caratterizzano la marcia di avvicinamento al grande evento del 3 settembre, precedendolo. Tra queste rientrano di diritto le prove dei minifacchini dei tre comitati rionali che, con i trasporti delle rispettive Macchine in miniatura, anticipano l’uscita di quella “grande” creando la giusta atmosfera e amplificando l’attesa di Dies Natalis. Quest’anno a scendere in campo per primo sarà, tra una decina di giorni - sabato 30 agosto alle 21 -, il comitato festeggiamenti Pilastro, giunto al 53esimo trasporto, con “Armonia Celeste”. Cento i bambini e i ragazzi, di cui una ventina nuovi, che rispondono come un solo uomo agli ordini del capofacchino Angelo Loddo. Il giorno successivo, domenica 31 agosto alle 21, toccherà al più “giovane” - nove edizioni, di cui cinque all’insegna di “Miracolo di Fede” - dei tre trasporti. Il popoloso quartiere Santa Barbara in questo anno giubilare ha deciso di tenere a battesimo una nuova mini macchina: “Rosa Virtutis”. Struttura devozionale che porta la firma di Michele Telari, risultato quarto nel concorso di idee che ha visto la vittoria di Dies Natalis. “Rosa Virtutis” sfiora i dieci metri di altezza per un peso di cinque quintali. A condurre i ragazzi nel cimento della serata sarà il capofacchino Diego Terzoli. Chiude la terna dei “campanili che camminano” in versione ridotta il trasporto più “antico”, organizzato dal comitato centro storico, giunto al 57esimo transito per le vie della città dentro le mura. Una lunga storia di tradizione aperta anche ai cambiamenti dei tempi: il comitato centro storico è stato infatti il primo a dare spazio anche alle ragazze nel ruolo di mini facchino, da secoli appannaggio maschile. A guidare le manovre del piccolo esercito biancovestito - circa 200 giovanissimi - che sfilerà portando sulle spalle “Eterna”, alla terza uscita, sarà il capofacchino Alessandro Lucarini. Indossare la divisa bianca, con la fascia rossa, che caratterizza i facchini, sia grandi che piccoli, è un desiderio coltivato da molti ragazzi e ragazze. E non solo viterbesi. Tra le fila, in costante crescita numerica, dei portatori delle mini macchine infatti negli ultimi anni è facile trovare giovanissimi provenienti da altri paesi della provincia, e anche appartenenti ad altre etnie, affascinati dal poter condividere un'esperienza che li rende protagonisti di eventi di grande richiamo popolare. Una bella soddisfazione per loro, guadagnata con passione, sudore e fatica nei diversi giorni di prove, che culmina nel trasporto e nell’abbraccio della folla festante.