SANTA MARINELLA – Sembra che si sia giunti all’ultimo atto nella vicenda delle villette di Lungomare Marconi. Ci sono voluti 16 anni, da quando fu rilasciato un permesso a costruire nel lontano 2007, per la realizzazione di villini in riva al mare che hanno poi causato numerosi ricorsi fino ad arrivare al Consiglio di Stato. Si conclude così un’annosa vicenda, con lunghissime vicende giudiziarie, sia in sede amministrativa, che penale e civile. Ieri, nella sede comunale, in ottemperanza alle sentenze del Consiglio di Stato dello scorso anno, la società attuale proprietaria dell’immobile e la società che si opponeva con i ricorsi, hanno stipulato un accordo transattivo sotto la supervisione del commissario ad acta della Prefettura di Roma appositamente nominato con sentenza del Consiglio di Stato. Si trattava di un contesto giudiziario molto complesso, come riconosciuto dallo stesso Consiglio di Stato nella sentenza di ottemperanza, nel quale il Comune ha dovuto muoversi con cautela e lungimiranza e nell’esclusivo interesse pubblico, al fine di evitare errori e richieste risarcitorie milionarie da tutti i soggetti coinvolti nella vicenda anche perché, nel frattempo, visti i lunghi anni trascorsi, la proprietà degli immobili era passata di società in società e che giuridicamente il terzo che acquista in buona fede è sempre tutelato dalla legge. “Il Comune – dice il sindaco Tidei - con i suoi amministratori e tecnici, qualora ce ne fosse bisogno, ha dimostrato ancora una volta, lavorando in silenzio, come nel caso in esame, come si gestisce l’amministrazione pubblica e il pubblico interesse nella tutela di tutti i suoi concittadini, lasciando agli altri, spesso politicanti della domenica, i commenti strumentali sui mass media o syu Facebook, al solo fine di accaparrarsi qualche voto o simpatia”. “Colgo l’occasione – conclude Tidei - per ringraziare tecnici e avvocati che hanno lavorato instancabilmente sui complessi atti che oggi, ha visto la conclusione di questa complessa vicenda, ma che soprattutto ha visto uscire l’amministrazione comunale indenne, senza subire danni o spese che avrebbero inciso sulle tasche dei nostri concittadini”.