La resa dei conti sul bilancio è rinviata alla prossima settimana.

Il 13 e il 14 aprile, infatti, il parlamentino di Palazzo dei Priori tornerà in aula per la discussione degli emendamenti, oltre sessanta quelli che l’opposizione intende porre sul tavolo, e quindi arrivare all'approvazione del documento economico-finanziario 2023-25.

Proposte emendative con cui, come dichiarato da vari esponenti di minoranza, «si cercherà di colmare le lacune» del primo bilancio targato Frontini e «dare risposte ai cittadini mettendo risorse» anche su tematiche «scomparse» nelle relazioni degli assessori.

Corale il giudizio negativo espresso dai gruppi dell'opposizione che rimarcano come, al di là della proposta di candidare Viterbo a capitale europea della Cultura, non si intraveda una visione di città ma solo una serie di interventi che sono il prosieguo delle attività poste in essere dalle amministrazioni precedenti.

Più sfumata la posizione della capogruppo di Per il Bene Comune Luisa Ciambella, la quale pur non facendo sconti all’amministrazione che invita a «non gestire l’avanzo come un alibi per rimandare le decisioni», mantiene ancora aperto uno spiraglio di apertura di credito. Lancia quindi un appello, che probabilmente si trasformerà in un emendamento, all'assessore ai Servizi sociali Patrizia Notaristefano affinché, alla luce del recente trasferimento di fondi governativi, posti almeno 50mila euro sull’assistenza scolastica.

Di fatto, tutte le criticità messe in luce dalle forze di minoranza si tradurranno in altrettanti emendamenti che saranno al centro del dibattito dei prossimi consigli comunali.

L’opposizione, nelle sedute di mercoledì e giovedì, ha anche cercato di scalfire il “muro” granitico rappresentato dalla maggioranza. Invitando i consiglieri del Patto civico a essere più reattivi, a intervenire nel confronto in aula. Perché - lamenta la minoranza - «dialoghiamo e ci confrontiamo sempre e solo con la sindaca e gli assessori».

Un appello dunque a scendere in campo, anche con eventuali emendamenti, che difficilmente sarà accolto. Un tentativo forse di aprire delle crepe in un amalgama di persone, con sensibilità diverse, che si muove però a livello amministrativo come un unico corpo.

Situazione che rende i consiglieri del Patto civico un fronte compatto e pertanto poco permeabile al richiamo delle “sirene” proveniente dai banchi della minoranza e, pertanto, anche all’eventuale bontà di alcuni degli emendamenti che saranno presentati.

Anche se la sindaca Chiara Frontini ha dichiarato che «saranno valutati attentamente«.

La prima cittadina ha poi tenuto a puntualizzare i motivi per cui non siano stati depositati emendamenti da parte della maggioranza. «Prima di presentarlo in giunta, - ha spiegato - questo bilancio è stato ampiamente condiviso con la maggioranza che ha contribuito a costruirlo».