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CIVITAVECCHIA – In merito alle notizie e alle dichiarazioni circolate in queste ore, l’amministrazione comunale di Civitavecchia, attraverso l’assessorato all’Ambiente, intende fare chiarezza con il massimo della trasparenza e del rigore istituzionale.
«La società MAD S.r.l. – spiegano dall’assessorato di Stefano Giannini – ha presentato alla Regione Lazio una richiesta di ampliamento della discarica in località Fosso Crepacuore (bacino FC4). Si precisa che l’intero procedimento di autorizzazione è di esclusiva competenza della Regione Lazio, e non del Comune di Civitavecchia, che non può in alcun modo approvare o bloccare autonomamente l’opera. La Regione Lazio, attualmente guidata da una maggioranza di centrodestra, è l’unico ente titolato ad accogliere o rigettare il progetto».
Il Comune, dal canto suo, intende opporsi con ogni mezzo «all’ipotesi che Civitavecchia diventi il terminale per i rifiuti di Roma. Non è accettabile che il nostro territorio, già gravato da impianti industriali ad alto impatto ambientale, debba farsi carico anche della gestione dei rifiuti della Regione. A tal proposito – si legge nella nota – , è nostra intenzione avviare immediatamente un’interlocuzione con il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e con i consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra, affinché si assumano un impegno concreto per scongiurare qualsiasi ipotesi di conferimento di rifiuti romani nella nostra città. L’amministrazione Piendibene ha una visione chiara e coerente: un futuro sostenibile e una gestione dei rifiuti che chiuda il ciclo sul territorio, in linea con i principi dell’economia circolare e della responsabilità ambientale».
L’avvio della progettazione di un impianto di trattamento aerobico dei rifiuti umidi secondo il Pincio ne è «la prova concreta: una scelta autonoma, ambientale, moderna, a servizio della città e non degli interessi altrui. Quanto all’area di Vigna Parsi, l’area destinata alle compostiere, si smentisce categoricamente ogni ipotesi speculativa: non è compatibile con la realizzazione di un impianto di compostaggio, come facilmente dimostrabile attraverso il certificato di destinazione urbanistica vigente. Il nostro territorio merita rispetto. La nostra comunità – concludono dall’assessorato all’Ambiente – ha già dato. Su questo non faremo un passo indietro».
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