PHOTO
CIVITAVECCHIA – Si avvicina il passaggio in consiglio comunale del bilancio di previsione 2026-2028. Un appuntamento cruciale, forse il più delicato degli ultimi anni, perché per la prima volta il Pincio deve fare i conti con l’assenza di quel contributo Enel che per quasi un ventennio ha garantito un’entrata stabile attorno ai 6 milioni di euro l’anno. La convenzione con la società elettrica scadrà infatti il 31 dicembre 2025, pur nell’incertezza legata al phase-out della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord. Da lì in poi, salvo nuove intese, quella voce di bilancio sparirà. Di fronte a questo scenario, l’amministrazione comunale e in particolare l’assessore al Bilancio Florinda Tuoro ha impostato una strategia che si muove su più binari, con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la parte corrente” e mantenere in equilibrio i conti senza compromettere i servizi essenziali. La prima misura - come si legge nella nota itegrativa al bilancio è già realtà: l’aumento dell’addizionale IRPEF allo 0,8%, che dovrebbe garantire circa 2,5 milioni di gettito aggiuntivo. A questo si affianca l’incremento del gettito Imu, stimato in un milione in più a regime. Il piano prevede poi una riduzione delle uscite: 1,5 milioni risparmiati grazie al minor peso dei BOC e un generale contenimento della spesa corrente, soprattutto quella non obbligatoria. L’indicazione è chiara: priorità a personale, utenze, mutui e servizi istituzionali; taglio e razionalizzazione sul resto. Centrale è anche il capitolo “Civitavecchia in progress”: i canoni pluriennali legati al fondo immobiliare dovrebbero portare altri 2 milioni l’anno per il triennio 2026-2028. Una coperta che resta corta, e che richiederà monitoraggi costanti. La stessa nota integrativa avverte: le previsioni potrebbero risentire delle oscillazioni economiche e dei tempi del phase-out energetico. In altre parole, servirà prudenza. Oltre alla capacità di costruire entrate strutturali alternative.
©RIPRODUZIONE RISERVATA



