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Palazzo Gallo non può essere tolto al popolo di Bagnaia. Perché, non solo rappresenta la storia e l’identità della comunità, ma esiste una specifica clausola in tal senso inserita in un atto del 1583 con cui il proprietario fece dono dell’immobile al popolo di Bagnaia. Documento che fa dichiarare a Franco Pierini, scrittore ed ex assessore dell’amministrazione Ascenzi, che «palazzo Gallo non è di proprietà comunale ma in sua custodia». Un assunto da cui genera l’attuale controversia con l’amministrazione Frontini che vuole destinarlo a sede distaccata del conservatorio Briccialdi di Terni. Argomento che è stato al centro di una apposita conferenza stampa. «Nel 2024 il nostro assessore alla Cultura ha avuto la brillante idea di portare una sede distaccata del conservatorio di Terni a Palazzo Gallo» attacca Aldo Quadrani, presidente dell’associazione Amici di Bagnaia, che dal 2015 si prende cura dell’edificio e della sua rinascita tramite l’organizzazione di mostre, eventi e convegni. Non lo nomina ma è chiaro il riferimento ad Alfonso Antoniozzi, titolare della delega alla Cultura. Al di là di quello che può essere percepito come un segnale di disconoscimento di quanto fatto fino a oggi, Quadrani stigmatizza il mancato dialogo con il Comune. «Abbiamo trovato un muro di cemento quando abbiamo cercato di avere dei chiarimenti e fatto presente che esistono strutture più idonee di Palazzo Gallo, ubicato in un borgo abitato, ad accogliere un conservatorio. Come l’ex scuola Ghinucci più defilata rispetto al centro storico» rimarca il presidente. Una sottolineatura relativa sia ai possibili disagi per i residenti sia alla possibile evenienza che le vibrazioni emesse dagli strumenti musicali possano ripercuotersi sugli affreschi del 1400, salvati dalla chiesa di Santo Stefano, che nel 2017, dopo un’opera di restauro in collaborazione con l'università, sono stati trasferiti a Palazzo Gallo. L’immobile è il nucleo della storia stessa della frazione: prima sede del Comune di Bagnaia poi fino al 2010 ha ospitato gli uffici della circoscrizione e ora luogo di cultura e di aggregazione sociale per gli abitanti. Le contestazioni mosse all’amministrazione Frontini si accentrano anche sulle modalità dell’accordo con il conservatorio che prevede «la concessione in comodato gratuito del Palazzo e una dotazione finanziaria annuale di 200mila euro da parte del Comune» rimarca Quadrani. Per il presidente si perderà «l’unico luogo di aggregazione rimasto per la cittadinanza» a fronte di un riscontro, sia a livello culturale che economico, che ritiene scarsamente rilevante per il futuro del borgo. «Se il conservatorio nell’anno 2023-2024 ha avuto 158 iscritti, quanti potranno essere quelli di una sede distaccata a Bagnaia? Una decina?».
E Franco Pierini in conclusione, pur dichiarandosi non del tutto contrario al conservatorio, tiene a puntualizzare che «un museo con affreschi di proprietà della Confraternita delle Disciplinatrici rischia di diventare di fatto privato, sottraendo un patrimonio pubblico, e chiudere il Palazzo Gallo al popolo di Bagnaia equivarrebbe a cancellare la nostra storia, a privarci della memoria e dell’identità che questo luogo rappresenta per la comunità». Valori che, auspica, siano tenuti nella giusta considerazione dall’amministrazione