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«La sentenza del Tar è molto chiara: ordina all’Ufficio scolastico regionale di ottemperare immediatamente rispetto alle richieste di ripristinare lo status quo, quindi che l’istituto Carmine rimanga a sé, non dimensionato e non suddiviso nei 4 istituti comprensivi i cui plessi erano stati previsti».
L’assessore ai servizi sociali e all’educazione del Comune di Viterbo, Rosanna Giliberto, commenta così il pronunciamento del Tar del Lazio, dopo il ricorso di Palazzo dei Priori, che ha bocciato il dimensionamento dell’istituto comprensivo del Carmine che era stato proposto dalla Regione Lazio. Un pronunciamento che ha visto il plauso, oltre che del Comune di Viterbo, anche della Provincia e del mondo scolastico locale che si era opposto allo smembramento di uno degli istituti di riferimento per la città.
«L’ufficio scolastico provinciale non ha nessuna competenza nel ripristinare lo status quo – continua Giliberto – ed è anch’esso in attesa di quello che l’ufficio scolastico regionale deciderà di fare. Noi crediamo che questa sentenza sia importante e l’apripista per comprendere come il dimensionamento non sia corretto perché non è vero che non cambierebbero le cose, e questo è vero soprattutto in quelle realtà che hanno fatto dell’inclusione e del supporto alle persone con fragilità e con bisogni educativi complessi la loro carta d’identità e che abbiano bisogno di una tutela maggiore».
Si attende, quindi, una rapida applicazione da parte dell’ufficio scolastico regionale della sentenza del Tar per permettere che, con l’inizio del nuovo anno scolastico, l’istituto comprensivo del Carmine riprenda le attività didattiche regolarmente.
«È vero che i bambini rimangono nello stesso plesso – aggiunge l’assessore ai servizi sociali e all’educazione del Comune di Viterbo – ma cambiano i docenti:; quando c’è un dimensionamento ci sono dei perdenti posto, cambia il dirigente che diventa unico su un plesso enorme, quindi non ha la stessa attenzione nell’individuare le esigenze di ogni plesso, si riducono anche il numero degli amministrativi».
Vinta una partita, quindi, non bisogna abbassare la guardia e andare avanti in questa direzione: questa la sintesi dell’assessore Giliberto. «È fondamentale che si comprenda – conclude Rosanna Giliberto – quanto la voce del Comune e della Provincia vada ascoltata perché solo chi vive il territorio può comprendere quali sono le reali esigenze». Sarà da vedere, inoltre, se la Regione Lazio farà a sua volta ricorso contro questo pronunciamento del Tar per capire se, a settembre, l’istituto comprensivo del Carmine potrà ripartire con la situazione precedente o dovrà ancora attendere il ping pong sul dimensionamento tra i vari enti locali.