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Riunione del Consiglio e contestualmente dell’assemblea dei sindaci. L’occasione per la seduta congiunta dei due organismi dell’amministrazione provinciale è stata la relazione di fine mandato di Alessandro Romoli. Dopo 4 anni, si va al rinnovo della sola carica di presidente della Provincia con l'uscente Romoli che si presenta alla competizione di domenica 21 dicembre con la conferma in tasca. È infatti l’unico candidato in corsa. E, nell’introdurre i punti salienti delle attività svolte dall’ente nel quadriennio, ha iniziato proprio dalla mancata riforma della legge Delrio che dal 2014 ha determinato una profonda mutazione delle Province. Anche in termini di funzionalità amministrativa, con «lo scollamento tra elezioni del presidente e quelle del consiglio - le prime si tengono ogni 4 anni mentre le seconde ogni due - non esiste il voto di fiducia e l'assemblea dei sindaci ha solo potere consultivo» ha rimarcato il vertice di Palazzo Gentili. Senza dimenticare il nodo di votazioni non a suffragio universale, quindi precluse ai cittadini. «Un unicum negativo causato dalla Delrio - ha rimarcato - che abbiamo ritenuto di dover fronteggiare unendo le forze, al di là di appartenenze e sensibilità politiche diverse, per tutelare il territorio e lavorare tutti sullo stesso fronte per le sfide che abbiamo davanti». Dall’appello alla formazione di un governo, mettendo da parte le bandiere, unito dalla volontà di «operare per la crescita e il progresso delle tante potenzialità di questa terra e anche di tutto ciò che è ancora inespresso».
Romoli ha quindi fornito una fotografia generale sull’operato del quadriennio focalizzando, in maniera sintetica, l’attenzione su alcuni frame degli ambiti di competenza provinciale più rilevanti. A iniziare dalla situazione finanziaria. «L’ente è solido, con una disponibilità di cassa di 23 milioni. Un risultato soddisfacente nonostante i molti tagli di fondi, molte Province versano in difficoltà e sono a rischio dissesto».
Capitolo viabilità: «L’ente gestisce 1200 chilometri di strade. Sono stati investiti complessivamente circa 30 milioni di euro per interventi importanti e di manutenzione straordinaria che hanno interessato tutti i territori comunali». Oltre 24 milioni per l’edilizia scolastica con interventi eseguiti su 40, «per la maggior parte istituti di Viterbo», dei 43 edifici afferenti al patrimonio scolastico «per cercare di garantire una scuola equa per tutti ovunque». Ha ricordato in tema ambientale, le attività svolte e in corso per scongiurare la realizzazione sul territorio del deposito di scorie nucleari, il piano rifiuti provinciale già deliberato e inviato alla Regione e le azioni, anche legali, intraprese perché Viterbo non fosse definitivamente condannata a essere discarica di tutto il Lazio, il regolamento infrastrutture elettriche approvato lo scorso anno per cercare di porre un freno all’invasione degli impianti di energie rinnovabili. Focus poi sul patrimonio, con «l’eccellente lavoro di risanamento e recupero di locali e spazi di proprietà dell'ente, a iniziare dalla sede di Palazzo Gentili» e sulla formazione professionale con la nascita dell’azienda speciale che sarà ufficialmente costituita entro fine anno. «Elemento che servirà anche per innovare i percorsi formativi guardando alle esigenze espresse dal mercato del lavoro».
Romoli ha concluso ringraziando tutti per l’apporto corale, dichiarandosi «onorato dell’apporto collaborativo di tutti». «Esco da questa esperienza portandomi dietro un rapporto con il territorio che mi ha permesso di conoscere una terra straordinaria e le sue realtà. Per me è stata un'esperienza di crescita, anche personale, importante». Relazione e dichiarazioni a cui i presenti hanno tributato un sentito applauso.



