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È tempo di un nuovo Peba. Il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive, è stato redatto ed è pronto per essere varato dall’amministrazione Frontini. Lo strumento riapproda nella città di Viterbo dopo 7 anni di assenza. Il precedente, infatti, risalente al 2008 e in vigore per dieci anni, è fermo al 2018. Dopo di allora il nulla. L’input per la redazione del nuovo piano è arrivato dall’assessore alla Qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne che ha dato il via, nei primi mesi dello scorso anno, a una serie di attività propedeutiche al Peba, tra cui una mappatura per censire le barriere presenti e il livello di accessibilità sia negli spazi urbani organizzati in 19 percorsi, che sono stati oggetto di analisi e studio, sia negli edifici di competenza comunale per arrivare a stilare la relazione del documento finale.
Documento in cui sono indicati anche i criteri e le modalità degli interventi, intesi sia come manutenzione dell’esistente che come nuova realizzazione, e una stima economica sommaria dei costi da inserire nella programmazione comunale. I 19 percorsi urbani, di cui tre interessano le frazioni di Bagnaia, Grotte Santo Stefano e San Martino al Cimino, si snodano da porta Romana a porta Fiorentina per quanto riguarda la città di Viterbo. Due gli obiettivi di qualità perseguiti nell’individuazione degli interventi: sicurezza e inclusività. Oltre a porre attenzione alla rimozione degli ostacoli fisici, sensoriali e cognitivi per rendere la città più sicura e accessibile a bambini, anziani e persone con disabilità, il Peba ha l’intento anche di organizzare i propri luoghi affinché siano facilmente identificabili e fruibili da un’ampia varietà di persone con interventi quali la sistemazione della pavimentazione sconnessa o degradata, l’organizzazione della segnaletica orizzontale e verticale e l’utilizzo di soluzioni tecnologiche come semafori intelligenti, fermate autobus tecnologiche, applicazioni su smartphone per una migliore fruizione degli spazi. Il costo totale, da una stima sommaria, per gli interventi da realizzare nei 19 percorsi urbani è di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Per quanto concerne gli edifici di proprietà comunale, il Peba al momento ha focalizzato l’attenzione sulle principali criticità rilevate in 22 stabili, soprattutto scuole dell’infanzia, materne, primarie e medie, ubicati a Viterbo e Bagnaia. Nell’elenco anche Palazzo dei Priori, il Teatro dell’Unione, la Biblioteca Anselmi, gli uffici comunali di via Garbini, la sede della polizia locale e l’asilo ex Onmi I cuccioli. La cifra totale stimata per realizzare gli interventi sugli edifici di competenza del Comune è di poco superiore a 1 milione di euro. Per un efficace aggiornamento del Peba 2025-2035 l’amministrazione intende puntare su un approccio partecipato che coinvolga assessorati e settori comunali, cittadini, enti e professionisti del territorio e l’Unitus per quanto riguarda progetti di ricerca in corso su inclusione, accessibilità urbana, sostenibilità e tecnologie. Nel documento si propone anche l’istituzione di una commissione dedicata alla valutazione dei progetti relativi agli immobili e alle aree della pubblica amministrazione, che dovrà porre l’attenzione solo sulle barriere architettoniche, sensoriali e cognitive formata da tecnici e membri delle associazioni di settore. Al momento il piano non prevede una calendarizzazione degli interventi, sarà l’amministrazione a decidere il loro inserimento, di volta in volta, nel bilancio in base alle risorse che avrà effettivamente a disposizione. A breve il nuovo Peba sarà illustrato e posto al vaglio del consiglio comunale per l’approvazione. Intanto domani il documento approda all’esame della terza commissione.