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CIVITAVECCHIA – Forse le rassicurazioni pronunciate dai vertici di Civitavecchia Servizi Pubblici all’inizio di giugno non erano così granitiche come si voleva far credere. E nemmeno le previsioni di inizio anno di 86.000 euro di utile per il 2025, poi riviste al ribasso dallo stesso organo amministrativo della società.
A distanza di poche settimane, l’Amministrazione comunale guidata da Marco Piendibene ha infatti deliberato l’invio alla partecipata degli indirizzi politico-economici per la redazione di un nuovo Piano di Ristrutturazione Aziendale (PdRA), riferito al quinquennio 2026-2030. Un atto che, di fatto, apre, come previsto dalla legge sulle partecipate pubbliche, uno stato di crisi per l’azienda, certificando come il percorso di risanamento avviato nel 2020 – che aveva salvato la società - sia già solo un ricordo e ci sia bisogno di un nuovo piano per garantire una stabilità definitiva alla municipalizzata.
La delibera di Giunta del 16 luglio scorso, e la corposa relazione tecnica allegata a firma del dirigente finanziario Francesco Battista, parlano chiaro: “La ritrovata redditività aziendale appare ancora troppo fragile nella sua composizione e resta potenzialmente vulnerabile rispetto a variabili esogene anche di medie entità”. Un equilibrio economico che, nonostante il ritorno all’utile degli ultimi esercizi (5.571 euro nel 2024) e un patrimonio netto tornato positivo (622.295 euro) con la precedente gestione, rischia di incrinarsi con facilità, soprattutto a causa del persistente squilibrio tra attività e passività correnti: un disavanzo di circa 3,5 milioni di euro che resta “una costante minaccia per la solvibilità della società”.
A giugno scorso il Cda dell’azienda, guidato dal presidente Francesca Romana Tomaselli, era stato chiaro: “Csp oggi è una società viva, solida e in equilibrio, anche grazie agli interventi degli ultimi anni”. Ma le carte prodotte nelle ultime settimane dall’Ufficio Controllo Analogo e adottate dalla Giunta sembrano raccontare una verità più complessa, con criticità ancora non superate.
Nella nuova impostazione richiesta alla municipalizzata, si annunciano tagli e cambi di rotta significativi: la re-internalizzazione da parte del Comune del servizio di segnaletica stradale, con successivo affidamento ad un operatore economico esterno, la cessazione del contratto per l’info-point turistico. Anche per la gestione dei Bagni della Ficoncella, in capo a Csp fino al 31 dicembre 2026, si andrà all’affidamento in concessione del servizio per le successive annualità 2027-2032, con il Tpl che invece dovrà attendere il perfezionamento della procedura di gara, per l’ambito territoriale di riferimento “Tirreno Nord”, indetta da Astral. E soprattutto nel documento è chiaro un messaggio: non sono previsti nuovi “contributi straordinari” da parte dell’Ente. Nessun nuovo aumento di capitale, nessun trasferimento una tantum.
Insomma, Csp dovrà cavarsela da sola, rafforzando l’autofinanziamento e aumentando i ricavi da servizi a terzi (come la linea porto-stazione, il cui futuro non è ancora definito, farmacie e parcheggi), mantenendo al contempo una stretta sulla spesa e sul personale.
Il nuovo PdRA, da consegnare entro il 15 settembre, dovrà contenere un piano economico-finanziario dettagliato, un eventuale piano investimenti e l’elenco aggiornato dei contratti di servizio ormai in scadenza e da rinegoziare.
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