«Un’opportunità storica che non possiamo mancare, il comune di Viterbo aderisca al consorzio unico industriale del Lazio». È l’appello rivolto, in maniera unitaria e corale, all’amministrazione Frontini dai consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli e dai capigruppo di opposizione in Comune Laura Allegrini di Fratelli d’Italia, Luisa Ciambella di Per il Bene comune, Giulio Marini di Forza Italia-Udc-Fondazione ed Elisa Cepparotti in rappresentanza di Andrea Micci della Lega.

«Un’opportunità importante per il mondo produttivo e imprenditoriale del nostro territorio» sottolinea il presidente del gruppo Fratelli d’Italia in Regione Daniele Sabatini illustrando la proposta di entrare nel consorzio. «Quello del Lazio è il più grande d’Italia, si estende su 8782 ettari di aree industriali dislocate nelle province di Roma e Latina (2576 ht), Frosinone (3943), Rieti (864) e poi Cassino (789) e Gaeta (610 ht), in cui sono insediate oltre 2500 aziende di medie e grandi dimensioni. Viterbo zero» rimarca sottolineando: «Paradossale che Viterbo resti fuori, vista anche la presenza del distretto ceramico di Civita Castellana». E per evidenziare ulteriormente la rilevanza del consorzio unico, l’esponente regionale ha fornito anche il numero e la tipologia dei soci: 112, di cui 86,6% enti pubblici, 8,9 percento associazioni datoriali, 2,7% Camere di commercio e l’1,8 istituti di credito.

Giulio Zelli, presidente commissione Ambiente in Regione, «si tratta di un’opportunità che deve essere perorata e portata a compimento se non vogliamo mancare un percorso di sviluppo importante per Viterbo e provincia». Per Laura Allegrini, capogruppo dei meloniani a Palazzo dei Priori: «Il Comune di Viterbo con l’adesione potrebbe cambiare il volto della città, sarebbe anche importante avere qui una sede del consorzio». Poi afferma: «Solleciteremo l'amministrazione ad aderire il prima possibile tramite anche il collegamento con gli imprenditori del Poggino, ma prima di tutto deve aderire il Comune. Anche se dovrà rinunciare ad alcuni interventi diretti che saranno coordinati dal consorzio».

Luisa Ciambella, capogruppo di Per il Bene comune, ringraziando il presidente Rocca e i consiglieri Sabatini e Zelli parla di «opportunità storica» e ricorda che «nel 2022 Viterbo è rimasta fuori da un finanziamento da 130 milioni di euro perché non faceva parte del consorzio». E stigmatizza: «Siamo rimasti fuori non solo per negligenza da parte della precedente amministrazione regionale ma per volontà politica della stessa. È vero i Comuni perderanno parte della loro sovranità urbanistica ma è un'opportunità troppo importante per il tessuto produttivo e imprenditoriale del territorio» conclude assicurando che «noi capigruppo di minoranza esorteremo sindaca e maggioranza ad aderire velocemente al consorzio unico». Elisa Cepparotti della Lega auspica che l'opposizione «riesca a portare avanti il progetto di adesione in Comune».

«L’errore commesso è stato quello che Viterbo è sempre stata considerata la campagna del Lazio» è l’analisi di Giulio Marini che prosegue: «Facendo parte del consorzio regionale, la città con l’Unitus può mettere a disposizione competenze tecniche e professionali. E insieme all’interporto di Orte e il completamento della Trasversale anche un asset intermodale per lo sviluppo industriale del territorio». E conclude con l’esortazione all’amministrazione Frontini «a un immediato risveglio».

L’incontro termina con Sabatini che torna a evidenziare «il cambio di passo grazie al finanziamento e alla scelta strategica del presidente Rocca, sostenuta dalla vicepresidente Angelilli con un percorso amministrativo che stanzia 42 milioni del fondo di gestione e coesione per 38 opere infrastrutturali a sostegno delle aree industriali e altre iniziative di agevolazioni fiscali rapportandosi con il deputato Mauro Rotelli» e anticipa che nei prossimi giorni Raffaele Trequattrini, commissario del consorzio industriale Lazio, sarà a Viterbo per un incontro con la Camera di commercio.