Ieri è risuonato il De profundis sulle speranze di una discarica a esclusivo servizio della Tuscia. La mezza vittoria ottenuta nella precedente seduta della Conferenza servizi con il dimezzamento dell’ampliamento del sito di Monterazzano rischia di rivelarsi un boomerang per Viterbo. Minore volumetria - da 960mila metri cubi a 550mila - a fronte però della prescrizione con cui l’Area rifiuti della Regione condanna la discarica di Viterbo a continuare a farsi carico dei rifiuti dell’intero Lazio. La processione dei camion carichi di immondizia altrui verso il sito viterbese proseguirà.

La “sentenza” è stata emessa ieri in conferenza dei servizi e a nulla è valso il parere contrario ribadito dal comune di Viterbo e dalla Soprintendenza.

Secca la dichiarazione della sindaca Chiara Frontini.

«La Regione ha autorizzato l’ampliamento in misura ridotta come deciso nella conferenza servizi tenutasi nei primi giorni di dicembre, quindi per oltre 600mila tonnellate di rifiuti invece che per un milione e cento, passando sopra al parere contrario ribadito dal Comune e dalla Soprintendenza».

Tra l’altro l’Area Urbanistica della Regione avrebbe dichiarato di non poter esprimere in sede di conferenza servizi il proprio parere sul progetto inviato il 15 dicembre perché non aveva avuto il tempo di guardarlo.

Nonostante ciò, la conferenza servizi si è conclusa con parere favorevole a maggioranza.

«Ora uscirà il provvedimento autorizzatorio» prosegue la prima cittadina, intenzionata a portare avanti la battaglia per tutelare Viterbo da un’ulteriore invasione di immondizia. Faremo ricorso, come avevamo già preannunciato qualora l’esito della conferenza non fosse stato rispondente alle nostre richieste».

Palese nel tono di voce l’amarezza e la delusione nei confronti della Regione.

«Di fatto oltre a smentire la propria programmazione, penalizza un territorio che sappiamo essere virtuoso e che invece viene confermato essere a servizio di chi non si è organizzato in 10 anni».