CIVITAVECCHIA – Distacco di tegole dalla copertura delle “Carcerette” e tutta l’area viene bloccata e transennata. Nei giorni scorsi l’incidente, fortunatamente senza feriti, che ha costretto il Comune a correre ai ripari e a bloccare le attività mercatali che insistono sull’area, spostandole verso il cinema multisala Royal, e ad interdire il passaggio pedonale perimetrale allo stabile e in via Granari. Interdette al traffico, veicolare e pedonale, anche via Barberini e via Montegrappa. Non è la prima volta che le “Carcerette” vengono transennate per episodi simili ed è un vero peccato, soprattutto se si considera che fino a poco tempo fa erano spesso il sito preferito da produzioni cinematografiche per girare, a beneficio di tutta la città. Ora però la situazione è tragica e lo stabile cade a pezzi, letteralmente. Tegola dopo tegola le “Carcerette” stanno venendo giù. Come spiega l’assessore ai Lavori pubblici Daniele Perello, che ricorda come l’edificio appartenga all’Agenzia del Demanio, «purtroppo in 22 anni non è stato fatto molto a livello di manutenzione, ora ci muoveremo con una messa in sicurezza e andremo molto probabilmente a mettere un ponteggio che andrà a garantire una maggiore sicurezza e con il tempo vedremo il da farsi». Una cosa è certa, al momento le casse del Comune piangono e non ci sono fondi per un eventuale progetto più grade, contrariamente a quanto inizialmente prospettato all’insediamento della giunta quando si parlava di un accordo per spostare lì la sede universitaria andando a rianimare lo stabile e l’intera area. «L’idea - ha concluso Perello - è quella di metterci seduti a settembre, andando a chiedere una riqualificazione dell’area magari attingendo ai fondi del Pnrr». Attualmente però si procederà con una semplice messa in sicurezza tramite rinforzi e ponteggi in modo da poter sbloccare il traffico nelle vie attigue e di permettere il transito pedonale senza il rischio che qualcuno venga ferito da tegole o intonaci. Resta il problema di un’area che sta lentamente cadendo a pezzi e che, forse, andrebbe maggiormente valorizzata.

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