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«È in corso la valutazione politica per la nomina dei nuovi commissari delle Comunità montane». L’anticipazione arriva dall’assessore regionale agli Enti locali Luisa Regimenti nel corso dell’evento “I Comuni e le Comunità montane di Rieti e Viterbo incontrano la Regione Lazio” che si è tenuto ieri a Palazzo Gentili, in cui sono state rappresentate le esigenze dei territori montani e delle aree interne delle due province. L’esponente regionale avrebbe dovuto partecipare in presenza ma per impegni di giunta, a cui ha fatto seguito il consiglio straordinario sulla sanità, è intervenuta in video collegamento. Oltre all’ascolto delle istanze rappresentate da vari amministratori locali e commissari delle Comunità montane del Viterbese e del Reatino, dei presidenti di Uncem nazionale Marco Bussone e regionale Achille Bellucci e di Alessandro Romoli, in qualità di presidente della Provincia di Viterbo e presidente Upi Lazio, ha illustrato le misure messe in campo dalla Pisana per prevenire e contrastare le criticità delle aree interne. Senza adeguate risorse e senza il ripristino delle deleghe agli enti intermedi, di prossimità quali Province e Comunità montane, si rischia un sempre maggiore spopolamento e impoverimento di borghi e zone montane, sia in termini demografici che come capacità di presidio del territorio per arginare i rischi idrogeologici e in materia di antincendio. Criticità che a causa di «un eccessivo spopolamento combinato con i cambiamenti climatici si stanno rafforzando» ha rimarcato Bellucci, presidente Uncem Lazio. Un grido d’allarme corale quello che si è levato da parte degli intervenuti all’incontro di Palazzo Gentili. Un’esperienza, quella delle Comunità montane e degli enti intermedi, «da non disperdere né sottovalutare» ha sottolineato Alessandro Romoli evidenziando la sintonia di intenti tra Uncem e Upi Lazio. «Il depotenziamento prima delle Province poi delle comunità montane ha ristretto le possibilità di dialogo. Quello degli enti provinciali e delle comunità montane è un patrimonio a cui le amministrazioni non vogliono rinunciare» ha proseguito rimarcando la «necessità di un riordino fondamentale e incisivo ascoltando le esigenze organizzative che il territorio manifesta». «Il Lazio è una delle poche Regioni che non ha ancora pensato a una legge di riordino per riattribuire tutte le competenze. Un ritardo importante» ha stigmatizzato Romoli. A fronte di situazioni rilevanti da gestire tra cui il deposito delle scorie nucleari e il proliferare di impianti per le energie rinnovabili. E Uncem ha rimarcato come «quella del Lazio è l’unica amministrazione regionale a non aver concesso deleghe alle comunità montane».
L’assessore Luisa Regimenti, dopo aver sottolineato l’importanza del confronto per «elaborare politiche della montagna efficaci», ha illustrato le misure in campo a sostegno delle aree interne. «Attraverso i fondi Fosmit per lo sviluppo della Montagna, 11 milioni nel 2024 e 11 milioni nel 2025, abbiamo messo in campo delle progettualità volte a contrastare il dissesto idrogeologico, preservare il patrimonio boschivo e l’innovazione del sostegno alle imprese condotte da giovani under 35. Un pacchetto di misure che, insieme al Piano triennale dei piccoli Comuni e alle risorse stanziate per la Sicurezza e la Polizia locale, può incidere su questi territori aiutando le comunità locali che soffrono una cronica carenza di risorse». Entrando nel dettaglio dei provvedimenti: «6 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico, quasi 5 milioni per gli under 35 che intendono svolgere nuove attività economiche e artigianali in luoghi montani, finanziamenti a fondo perduto e poi altri stanziamenti tra cui 4 milioni per i Comuni sotto i 5mila abitanti per la riqualificazione dei borghi e 1 milione e 350mila euro per i paesi sotto 3mila residenti». Inoltre i fondi Fosmit del 2025 saranno dedicati «anche alla manutenzione della viabilità e a progetti volti a conseguire risparmi energetici relativi all’illuminazione pubblica attraverso l’emanazione di un apposito avviso pubblico» ha reso noto l’assessora Regimenti prima di concludere dichiarando che «dobbiamo rispetto e considerazione a chi vive nei borghi di montagna: perché se oggi questo ecosistema è controllato, preservato e valorizzato è soprattutto grazie a chi decide di restare e di convivere con le difficoltà proprie di questi territori. Investire nella tutela e nella valorizzazione dei territori montani significa garantire un futuro sostenibile e prospero per le comunità che vi abitano, preservando al contempo un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore che riguarda tutti e che appartiene a tutti». Insieme a Regimenti si è “affacciato” in videoconferenza anche il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini, il quale dopo aver atteso l’inizio dei lavori a Palazzo Gentili per un’ora è partito alla volta di Roma per la seduta straordinaria del consiglio della Pisana. All’evento sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Comunità montana dei Cimini Eugenio Stelliferi, i sindaci dei comuni montani di Petrella Salto e Labro in provincia di Rieti e Marco Bussone, presidente nazionale Uncem.