CIVITAVECCHIA – Su richiesta del sindaco Ernesto Tedesco slitta la discussione sull’approvazione “Regolamenti di normazione della Polizia locale: regolamento di disciplina del corpo e regolamento sull’armamento del corpo”, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le criticità emerse attraverso gli interventi di politica e sindacati. 

«Credo sia necessario – ha spiegato il sindaco Tedesco nel corso del consiglio – procrastinare la discussione al prossimo primo consiglio comunale utile, perché ci sono aspetti da chiarire, verificare ed approfondire». 
Una richiesta accolta all’unanimità dal consiglio, che ha approvato lo slittamento della discussione, rinviando l’atto anche in capigruppo. 

Dopo l’approvazione della III variazione da apportare agli stanziamenti del bilancio di previsione finanziario 2023-2025 illustrata dall’assessore Francesco Serpa ed del riconoscimento di un debito fuori bilancio, la discussione si è spostata sull’ordine del giorno presentato dal consigliere di FdI Vincenzo Palombo e sottoscritta dalla maggior parte dei colleghi di maggioranza ed opposizione per chiedere il commissariamento dell’Università Agraria di Civitavecchia e la nomina di un commissario ad acta. Un ordine del giorno approvato in aula, con il Sindaco che si è impegnato ad inviare subito il documento al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca; Regione chiamata ad esercitare il potere sostitutivo, nominando un commissario. Nell’ordine del giorno illustrato dal consigliere Palombo vengono evidenziate una serie di criticità che caratterizzerebbero la gestione dell’ente di viale Baccelli, dalle elezioni rinviate più volte ormai, alla questione usi civici, passando dai bilanci che sarebbero stati approvati in ritardo. A sorpresa il consigliere civico Vittorio Petrelli non ha votato il provvedimento, mettendo in dubbio le modalità, chiedendo se fosse stata concordata con la parte politica regionale. «Dopo la legge 168/2017 che ha reso le università agrarie soggetti di diritto privato - ha spiegato - è diventato quasi impossibile per le Regioni agire in questa direzione». Seppur in buona fede, a detta di Petrelli, si rischierebbe poi di inficiare il percorso già avviato sulla questione usi civici in Regione.

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