CIVITAVECCHIA – Un teatro pieno, un silenzio denso di commozione, un abbraccio collettivo che ha attraversato il cuore di tutti. Martedì pomeriggio, alle 16.30, il Teatro Traiano ha ospitato la cerimonia in memoria di Simone Torroni, un momento di altissimo valore umano ed emotivo, durante il quale è stata apposta una targa commemorativa in suo ricordo. L’evento, curato con amore e sensibilità dal Comandante della Polizia Locale Ivano Berti, con la collaborazione di Sabrina Scocco e Stefania Cavallaro, insieme alla Fondazione Ca.Ri.Civ. e ai presidenti Gabriella Sarracco e Gaetano Starace e al Comune di Civitavecchia, è diventato un viaggio nel ricordo, nella gratitudine e nell’affetto.

Un pomeriggio di lacrime e sorrisi, di dolore e di luce, in cui Simone è stato ricordato come parte viva della comunità civitavecchiese, un esempio di bontà, altruismo e amore per la vita. In platea tanta gente: fra loro dipendenti comunali, i tanti famigliari, molti sono venuti da La Bianca, tanti dipendenti Cotral, tanti amici di Simone del Moto Club Rugged, alcuni docenti del Calamatta. Sul palco si sono alternati numerosi interventi istituzionali, toccanti e sinceri: il sindaco Marco Piendibene, la vicesindaca Stefania Tinti, il comandante della Polizia Locale Ivano Berti, la presidente onoraria della Fondazione Ca.Ri.Civ. Gabriella Sarracco, il presidente della Fondazione Ing. Gaetano Starace, il sindaco di Allumiere Luigi Landi e la segretaria generale del Comune di Civitavecchia, Angela Maria Stolfi. In platea erano presenti anche la dottoressa Gabriella Brullini e il consigliere Luca Grossi.

Non sono potuti intervenire per impegni improrogabili il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, l’onorevole Alessandro Battilocchio e le consigliere regionali Marietta Tidei ed Emanuela Mari, che hanno comunque inviato messaggi di vicinanza e affetto alla famiglia Torroni. La Presidente Onoraria della Fondazione Ca.Ri.Civ. Gabriella Sarracco, con la voce rotta dall’emozione, ha detto: “Avrei preferito non essere qui, perché questo avrebbe significato che Simone era ancora con noi. Purtroppo, non siamo noi a decidere del nostro destino. Quest’anno ho già partecipato alla posa di un’altra targa per un giovane morto in un incidente: un’altra vita spezzata. Non vorremmo mai che accadesse, ma purtroppo la realtà è questa. Sono certa che Simone continuerà a vivere, perché continuerà all’interno di questo meraviglioso teatro che tanto amava e nella vostra splendida frazione di La Bianca, dove ogni anno sarà ricordato. So che le parole servono a poco, cari genitori, ma avete la gioia di sapere quanto vostro figlio fosse amato. E voglio dirvi: complimenti per quello che avete fatto in India. Avete perso i vostri figli, ma avete dato dei genitori a tanti bambini. Ogni volta che guarderò quella targa, saluterò vostro figlio". Un messaggio di dolcezza e dolore, accolto da un lungo applauso del pubblico. Il Presidente della Fondazione, Gaetano Starace, ha aggiunto: “Un grandissimo abbraccio a voi, perché è innaturale che dei genitori sopravvivano ai propri figli. Il dolore è incolmabile, e nessuna parola può consolarlo. L’unica certezza è che Simone è diventato un angelo. Un angelo che sarà sempre con noi, e che avrà un altro ruolo: far capire ai giovani quanto sia importante essere attenti e responsabili, perché dietro l’angolo può sempre nascondersi un pericolo. Anche per noi della Fondazione è stato un grande dolore realizzare questa targa, ma lo abbiamo fatto con il cuore, per onorare un ragazzo che resterà per sempre parte della nostra comunità". Il sindaco di Civitavecchia, Marco Piendibene, ha voluto essere presente non solo come primo cittadino, ma come uomo e padre: “Come sindaco dovevo esserci, ma soprattutto come persona. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questa giornata e tutti coloro che sono qui, perché l’affetto che si percepisce è tangibile, autentico. È un momento di grande spontaneità e di profonda partecipazione. Vi ringrazio di cuore per aver pensato e voluto questa cerimonia: oggi Civitavecchia ha dimostrato di saper amare e ricordare".

Il Comandante della Polizia Locale, Ivano Berti, promotore dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza del messaggio educativo: “È sempre un trauma quando uno dei nostri ragazzi perde la vita in un incidente stradale. È un dramma che colpisce tutti. Gli incidenti sono ancora la prima causa di morte tra i giovani: è fondamentale parlarne, entrare nelle scuole, nelle famiglie, e costruire una cultura della sicurezza. E farlo qui, nel cuore della cultura cittadina, nel Teatro Traiano, ha un significato profondo. Conosco la storia di Simone, ho visto da vicino il dolore dei suoi genitori, che avevano già perso il loro primo figlio Alessio dieci anni prima. È una storia che tocca il cuore di tutti, ma anche un esempio di forza e dignità. La memoria di Simone sarà un faro per educare, per far riflettere, per salvare vite". La vicesindaca Stefania Tinti ha espresso un commento profondo e toccante, accompagnato da parole di affetto e vicinanza alla famiglia Torroni: “È un giorno di grande commozione, ma anche di amore e di riconoscenza. Oggi non ricordiamo soltanto la tragedia, ma la bellezza di una vita che ha saputo lasciare un segno profondo. Simone resterà per sempre parte di questo teatro, di questa città e dei cuori di chi gli ha voluto bene. Ai suoi genitori va il nostro abbraccio più grande, per la forza e la dignità con cui hanno saputo trasformare il dolore in speranza. Il loro esempio è un dono prezioso per tutta la comunità". Il sindaco di Allumiere, Luigi Landi, ha espresso la propria vicinanza alla famiglia Torroni, evidenziando il valore simbolico del gesto e l’importanza della comunità di La Bianca: “Desidero esprimere la mia più sincera vicinanza alla famiglia Torroni. Sono davvero contento di vedere che al Teatro Traiano Simone sarà per sempre ricordato insieme alla sua famiglia. Ringrazio la Fondazione Ca.Ri.Civ., la Polizia Locale e il Comune di Civitavecchia per aver reso possibile questo gesto così significativo. Voglio anche rivolgere parole di elogio alla comunità di La Bianca: una comunità che si ritrova nei figli che non ci sono più e che, in qualche modo, continua a sentirli vicini. È una realtà che sa andare oltre, che trova nella memoria una dimensione prospettica, un modo per valorizzare se stessa e per vivere al di là del dolore. Ringrazio inoltre l’Amministrazione comunale di Civitavecchia: è davvero bello, su questo palcoscenico, ritrovare un simbolo e un gesto che ricordino Simone per sempre. Quando poniamo qualcosa all’interno di un teatro, luogo di rappresentazione artistica e musicale, dove tanti artisti sono passati e passeranno, diamo un valore eterno alla memoria. E Simone, che qui ha lavorato con passione, ha dimostrato a tutti di essere una persona capace, valida e amata". La segretaria generale del Comune di Civitavecchia, Angela Maria Stolfi, ha voluto rivolgere un pensiero semplice ma intenso: “Non ho conosciuto Simone, e mi dispiace. A nome mio, di tutti i dipendenti comunali e di tutta la città di Civitavecchia, esprimo la nostra solidarietà, il nostro affetto e la nostra vicinanza ai genitori di Simone. Un saluto commosso lo mandiamo a lui, che continuerà a vivere nel ricordo di tutti noi". Particolarmente toccante è stato l’intervento di Sabrina Scocco, cugina di Simone, che ha condiviso un ricordo intimo e pieno d’affetto, seguito dall’omaggio floreale consegnato alla mamma, Luisa, dalla Segretaria Generale del Comune, Angela Maria Stolfi, in segno di vicinanza e amore da parte di tutta la città. il momento più emozionante è stato quello della scopertura della targa commemorativa, collocata nell’atrio del teatro, dove Simone aveva lavorato e lasciato un’impronta indelebile: i suoi colleghi conservano la sua foto nella loro stanza in teatro. Amava il suo lavoro e si era legato a tutti, arrivando a considerare il Traiano la sua seconda casa. Quando la targa è apparsa, un lungo applauso, commosso e liberatorio, ha riempito il teatro. Era come se tutti dicessero: “Ciao Simone, sarai sempre con noi”. Nel corso della cerimonia è stato ricordato anche il grande gesto d’amore di Maurizio e Luisa, i genitori di Simone, che — dopo la perdita anche del loro primogenito Alessio, appena ventiduenne — hanno saputo trasformare il dolore in speranza. Nel nome di Alessio, hanno fondato a loro spese in India una scuola orfanotrofio, che oggi ospita più di 200 bambini senza famiglia, offrendo loro istruzione, assistenza e futuro: un grande simbolo di amore e di rinascita. La struttura, intitolata “Alessio Torroni”, è viva e operante, e i due genitori si recarono personalmente per posare la prima pietra. Accanto a loro, don Egidio Smacchia, il sacerdote che per anni li ha accompagnati con fede e affetto, ha costruito una cappella dedicata ad Agnese Smacchia. Maurizio e Luisa, oggi, sono considerati da tutti il papà e la mamma dei ragazzi di La Bianca. Una comunità intera li abbraccia con affetto profondo, riconoscendoli come persone straordinarie, sempre impegnate nel volontariato, in parrocchia, nella Contrada, sempre pronte ad aiutare gli altri. Da due fiori spezzati è nato un giardino di speranza. Da un dolore senza fine è germogliata tanta vita, tanto amore, tanta luce. La cerimonia si è chiusa con l’esecuzione struggente de “Il Silenzio” del bravissimo musicista Dario De Paolis, mentre le autorità, insieme alla famiglia, scoprivano la targa dedicata a Simone. In quel momento, il silenzio ha lasciato spazio a un applauso lunghissimo, pieno di lacrime e gratitudine. “Il nostro pensiero va a Simone e a ciò che continua a vivere attraverso la sua memoria – hanno sottolineato la vicesindaca Stefania Tinti e la Presidente onoraria della Fondazione Ca.Ri.Civ. Gabriella Sarracco –. Simone resterà per sempre parte di questo teatro, di questa città e dei cuori di chi gli ha voluto bene". Un pomeriggio di dolcezza, amore e memoria, per un giovane speciale e per una famiglia che, dal dolore più grande, ha saputo far nascere il miracolo della vita e della speranza. Allumiere e Civitavecchia non dimenticano Simone Torroni: un sorriso che illumina, un esempio che educa, una presenza che resta.