CIVITAVECCHIA – Continua a crescere il numero dei detenuti che trovano lavoro grazie al progetto “Seconda chance”. L’iniziativa è stata pensata, studiata e messa in atto dalla giornalista di cronaca giudiziaria di La7 Flavia Filippi che dal gennaio del 2021, insieme ad Alessandra Ventimiglia Pieri (documentarista) e Beatrice Busi Deriu ha creato questa associazione del terzo settore che si occupa di dare, letteralmente, una seconda chance a detenuti vicini al fine pena.

Tutti possono sbagliare, soprattutto chi nasce in un contesto sociale più complesso, soprattutto chi è ignorante – nel senso di ignorare – e non conosce bene i rischi a cui va incontro e un errore può rovinarti la vita. Da questa consapevolezza è partita Filippi che, durante il covid, ha iniziato a tessere una rete cercando di mettere in contatto imprenditori e carceri e a Civitavecchia ha trovato terreno fertile e alleati preziosi nella direttrice dei due istituti penitenziari Patrizia Bravetti, nell’imprenditore Roberto Serafini e nella presidente della Fondazione Cariciv Gabriella Sarracco.

«È dura – ha detto Filippi – perché c’è ancora tanta diffidenza ma gli imprenditori devono capire che ci sono tante opportunità e agevolazioni fiscali per chi offre opportunità lavorative ai detenuti, senza considerare poi il lato umano e la soddisfazione di aiutare una persona». Da ottobre dello scorso anno ad oggi sono stati dati 5 posti di lavoro a Civitavecchia e altri 4 strettamente collegati.

«Confidiamo che gli imprenditori del territorio – ha aggiunto Filippi – si interessino al nostro progetto e che vengano a parlare con questi ragazzi, noi non imponiamo niente: sono semplici colloqui di lavoro». Tra Conad e Joule si è riusciti ad inserire questi ragazzi con grande soddisfazione di tutti, ideatori del progetto e imprenditori.

Il beneficio fiscale previsto, infatti, dalla legge 193-2000 consiste in un credito d'imposta per ogni assunto (nei limiti del costo sostenuto) di 520 euro al mese per i detenuti e di 300 euro per chi è in semilibertà. Per gli assunti part-time, lo sconto è proporzionale alle ore lavorate.

Inoltre c’è la possibilità per gli imprenditori di ottenere alcuni locali del carcere in comodato d’uso per progetti valevoli.

«Mi sono appassionato al progetto per una serie di motivi – ha spiegato Serafini – e il primo è che tendo a non avere pregiudizi perché da imprenditore ho notato che i più bravi spesso alle spalle hanno un fallimento. Ho aderito all’iniziativa non per gli sgravi ma per il principio, la volontà di offrire una seconda occasione. Bisogna rompere il meccanismo del pregiudizio».

Bravetti ha sottolineato che si tratta di una «grande opportunità, per la prima volta in città si è riusciti a creare una rete sociale importante. Stiamo individuando persone del luogo per essere destinate al progetto, perché ce ne sono molte così come c’è tanta richiesta da parte delle aziende. La cosa che mi sento di evidenziare è che si tratta di un lavoro vero, per la vita e non di una fase transitoria».

Sarracco ha voluto ringraziare Filippi per aver portato il suo progetto a Civitavecchia. «I detenuti non mi hanno mai fatto paura, non dobbiamo avere paura soprattutto di chi ha commesso un reato perché ignorante, nel senso che ignora, e non cattivo. Sono persone come noi che possono essere aiutate e inserite nel mondo del lavoro».

Un appello al mondo dell’imprenditoria locale e non a contattare la mail a.mariotti@secondachance.net per essere inseriti nella rete del progetto.

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