CIVITAVECCHIA – Oggi mio padre avrebbe compiuto novantasette anni. Approfitto per ricordarlo a chi gli volle bene.
Patrizio Ciancarini nasce a Tolfa il 31 maggio 1928 da Paolo, operaio minatore e da Ilda Padelli, casalinga. Primo di quattro figli, si distinse nello studio tanto che fu inviato ad Albano, poi a Genova per conseguire il diploma magistrale. Nei suoi racconti giovanili, ricorda che dal collegio di Albano fu espulso perché ascoltava clandestinamente Radio Londra nel periodo bellico. Allievo ufficiale a Lecce, vincitore di concorso magistrale, mosse i suoi primi passi nella scuola nel Beneventano, dove conobbe Rosa Arienzo, che sposò nel 1956 e con cui ha avuto tre figli: Paolo, Lucia ed Enrico.

La famiglia si trasferì a Civitavecchia nel 1961. Patrizio prese servizio presso la Scuola elementare “Alessandro Cialdi” in via Buonarroti. Qui si distinse per il suo moderno ed avanzato stile d’insegnamento che ancora oggi tanti “ragazzi” civitavecchiesi, suoi alunni, ricordano con affetto. Geografia insegnata con cartine mute, gare delle capitali; Storia con la lettura e i dettati tratti dal volume di Carlo Calisse “Storia di Civitavecchia”; Scienze insegnate con esperimenti semplici ma efficaci; passione per il canto trasmessa ai suoi alunni tramite cori alpini riprodotti con il suo registratore Geloso; semplici nozioni di lingua inglese e francese. Oltre all’insegnamento, la grande passione di Patrizio Ciancarini fu la radio e il suo inventore: Guglielmo Marconi. Fin da piccolo s’ingegnò a costruire piccole radio con gli scarsi materiali che riusciva a recuperare; collaborò con la BBC con piccole corrispondenze dall’Italia.

Nel 1975 superò l’esame di radioamatore e diventò I0KHP, sigla conosciuta ed apprezzata in tutto il Mondo. Nel 1989 fu il primo radioamatore che trasmise da Torre Chiaruccia (Santa Marinella) dove Marconi negli anni Trenta del secolo scorso aveva effettuato numerosi esperimenti. Oggi in quella che è una realtà museale dedicata al Genio bolognese, la stazione radio è dedicata dal 2018 a Patrizio. Nel 1994 partecipò ai funerali di Maria Cristina Bezzi Scali, vedova Marconi, e conobbe Elettra, la figlia prediletta, nata a Civitavecchia nel 1930. Nel 1996 si adoperò affinché Elettra presentasse nella sua città natale il libro della madre “Mio marito Guglielmo”. Con questo atto Elettra e la sua famiglia stringono nuovamente con Civitavecchia i forti e profondi legami nutriti dal padre Guglielmo, cittadino onorario della città, e suo assiduo frequentatore con il panfilo “Elettra”. Patrizio Ciancarini per decenni si è impegnato in ogni occasione a far conoscere ai suoi concittadini lo storico legame fra la Città e Guglielmo Marconi che da molti anni si era affievolito e obliato. Nel 2000 in collaborazione con l’Amministrazione comunale si adoperò affinché in porto, ai piedi del Forte Michelangelo, fosse collocata una lapide, da lui scritta, a ricordo degli esperimenti che Marconi condusse nel nostro scalo. Lo stesso giorno fu conferita la cittadinanza onoraria ad Elettra Marconi, nata a Civitavecchia il 20 luglio 1930. I ragazzi e la radio sono state le sue grandi passioni che, in qualche modo, unì portando nella sua casa, al cospetto della sua stazione di radioamatore, centinaia di ragazzi che per la prima volta entravano in contatto con il Mondo grazie alle onde radio, frutto del genio di Marconi. Morì l’8 aprile 2012, era il giorno di Pasqua.

PS: purtroppo solo dopo la sua morte, si è ritrovata la data di conferimento della cittadinanza onoraria di Civitavecchia a Guglielmo Marconi, che mio padre cercò per tanti anni.