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CIVITAVECCHIA – È nato “Mercato 2023”, un comitato formato da un gruppo di operatori del mercato di piazza Regina Margherita che cresce di ora in ora. Che si tratti di un primo, importante, passo verso la creazione di un consorzio degli operatori o semplicemente della volontà di unirsi per facilitare il dialogo con l’amministrazione, presente e futura, la costituzione del Comitato potrebbe però segnare un punto di svolta nella storia dell’ultimo decennio del mercato cittadino. Tra gli obiettivi «la definitiva ristrutturazione e la costituzione di un consorzio tra gli operatori e gli ambulanti che permetta un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale. Il comitato - spiegano - ha apprezzato i lavori che il neo assessore ha avviato su strade e per il miglioramento del decoro urbano, interventi richiesti da anni dagli operatori, ma ora c’è bisogno della presentazione di un progetto definitivo da sottoporre al vaglio dei commercianti, e della città, al fine di restituire dignità ad un luogo caro a Civitavecchia e permettere lo svolgimento delle varie attività, penalizzate da dieci anni di parole e di mancate promesse». Un’opportunità per tutti gli operatori che, forse, andrebbe colta al volo perché si potrebbe mettere un punto e a capo alle varie divisioni interne che in anni di parole, promesse e zizzania seminata - a vario titolo - si sono venute a creare. L’idea è fresca e il neonato comitato si sta ancora formando perché lo statuto inizia a girare tra banchi e stalli e le adesioni continuano ad arrivare. Anche diversi operatori delle casette di legno (piazza XXIV Maggio) stanno aderendo a “Mercato 2023”, insomma le premesse sembrano buone. Intanto anche Tullio Nunzi, intervenuto al consiglio comunale aperto sul mercato, esprime soddisfazione per questo primo passo fatto dal neo assessore ai Lavori pubblici. «Va dato atto all’assessore - dice - che in questi quindici giorni ha messo una pezza ad atteggiamenti di indifferenza verso le imprese e dato una speranza per una utopia di normalità che in questa città ha scarsi fautori. A ciò si aggiunga che i mercati rionali sono stati inclusi nel ddl Made in Italy che mira a valorizzare il commercio - incalza ricordando ora la necessità di un progetto definitivo -. Quindi i ritardi sciagurati di dieci anni non sono più accettabili, né giustificati».
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