CHIARA RUSSO*

CIVITAVECCHIA – Il 29 maggio, io e alcuni miei compagni di classe abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad una conferenza contro la violenza di genere, svoltasi presso il Teatro di Piazza Verdi. L’incontro è stato un momento di confronto importante su un tema purtroppo sempre più attuale. A moderare la conferenza è stato il dott. Gino Saladini, noto criminologo e scrittore, che con grande competenza e sensibilità ha guidato gli interventi dei relatori e il dialogo con il pubblico.

Durante l’evento sono stati affrontati diversi aspetti legati alla violenza di genere. Uno dei dati che ha colpito di più è l’aumento significativo degli episodi di violenza, non solo fisica ma anche psicologica, verbale, economica e sociale. La conferenza ha sottolineato quanto sia fondamentale parlarne, educare e formare soprattutto le nuove generazioni per contrastare ogni forma di abuso e discriminazione.

È stato inoltre illustrato l’iter procedurale che viene attivato nei casi di denuncia: dalla segnalazione iniziale fino alle misure di protezione previste dalla legge. Si è parlato dell’importanza della prevenzione, del ruolo delle forze dell’ordine e delle difficoltà che spesso le vittime incontrano nel percorso verso la giustizia e la libertà.

Uno degli interventi più interessanti è stato quello del tenente della Guardia di Finanza, che ha aperto un focus sulla violenza economica, una forma certamente meno visibile ma profondamente invasiva. Impedire a una persona di accedere al denaro, costringerla alla dipendenza finanziaria, privarla del controllo sulle proprie risorse: sono tutte strategie di manipolazione e dominio che rientrano a pieno titolo nelle dinamiche di abuso. Questo argomento ha suscitato un forte interesse e ha fatto emergere la complessità della violenza di genere, che non si limita agli episodi eclatanti, ma può nascondersi anche nella quotidianità e nei rapporti più intimi.

Per noi studenti, questa esperienza è stata molto più di una semplice lezione fuori dall’aula. È stata un’occasione per ascoltare storie, acquisire strumenti e soprattutto riflettere. Siamo tornati a casa con maggiore consapevolezza, ma anche con un senso di responsabilità: quella di non restare in silenzio, di riconoscere i segnali della violenza e, quando possibile, di contribuire al cambiamento.
*3C Liceo Scientifico Galilei