ALLUMIERE - Ancora un'esperienza davvero eccezionale per l'ingegnere Marco Vigelini di Allumiere, il quale continua ad essere chiamato e coinvolto nei maggiori incontri nazionali e internazionali in ambito della tecnologia. Questa volta Marco Vigelini è stato invitato da "Lenovo" e "Fondazione ASPHI Onlus" per parlare di un tema che a lui sta particolarmente a cuore: “Gaming e disabilità: la tecnologia come strumento d’inclusione”. L'invito a Vigelini è arrivato grazie alla sua iniziativa "Lega Scolastica Esports" (LSE), un progetto che ha visto la luce con l'obiettivo di utilizzare gli esports come strumento di istruzione e inclusione.

"Ci siamo concentrati sulla creazione di un ambiente inclusivo, di genere, sociale, culturale - spiega Vigelini - in cui i giovani possono sviluppare competenze STEM e importanti softskills. Un ambiente dove tutti possono imparare, indipendentemente dalle loro abilità fisiche. È stara una giornata davvero entusiasmante, in cui ho avuto l'opportunità di condividere le gioie e le sfide di questo percorso, insieme a una comunità di persone che condivide un obiettivo comune: un mondo più inclusivo. Continuo a guardare il futuro con ottimismo. Un futuro in cui la tecnologia e l'innovazione garantiranno che nessuno verrà lasciato indietro. Siamo stati in "Spazio Lenovo" a Milano lo scorso giovedì e lo stesso giorno abbiamo allestito il nostro stand per Milan Games Week. È stato un successo. Nell'era moderna del gaming, l'accessibilità e l'inclusività sono diventate tematiche centrali, spingendo i principali attori del settore a ripensare il modo in cui i videogiochi vengono progettati e fruibili. Maker Camp, in questo panorama, ha assunto un ruolo di spicco, contribuendo attivamente a un importante tavolo di discussione a Spazio Lenovo a Milano. L'incontro, che ha visto la partecipazione di Lenovo, IIDEA, Fondazione ASPHI Onlus e fondazione FightTheStroke, ha messo in luce l'importanza dei videogiochi come strumenti di inclusione, riabilitazione, apprendimento e divertimento, sottolineando come il gaming possa essere un ponte che aggrega individui di diverse abilità". Nel contesto più ampio dei videogiochi e delle disabilità, si è constatato come i videogiochi possano essere strumenti potenti per l'inclusione sociale. Essi non solo offrono divertimento, ma possono anche essere utilizzati come strumenti terapeutici, aiutando nell'apprendimento e nella riabilitazione di persone con disabilità. La tecnologia assistiva e i controller adattivi stanno diventando sempre più comuni, permettendo a giocatori con diverse disabilità di partecipare pienamente al mondo del gaming. "Maker Camp, con Lega Scolastica Esports, sta guidando la carica in questo movimento verso l'inclusività, sviluppando ambienti di gioco dove tutti possono partecipare equamente - conclude Marco Vigelini - questo non solo contribuisce a combattere l'abbandono scolastico ma anche a rafforzare il senso di appartenenza e le competenze vitali per il futuro digitale. Attraverso questi sforzi, il gaming diventa un medium che trascende le barriere fisiche, promuovendo l'interazione sociale e lo sviluppo di soft skills. L'obiettivo di queste iniziative, il lavoro congiunto di aziende, fondazioni, associazioni di categoria dei videogiochi e realtà Maker Camp segna un passo importante verso un futuro del gaming dove l'accessibilità e l'inclusività non sono solo aspirazioni, ma realtà concrete, rendendo il mondo dei videogiochi un luogo in cui tutti possono giocare, apprendere e crescere indipendentemente dalle loro abilità. Questo è un segno distintivo di un'industria che evolve non solo in termini tecnologici, ma anche in termini di sensibilità sociale e impegno verso la comunità". Vigelini, tra le altre cose, ha ricevuto il "Maker of Merit" alla "Maker Faire Rome -The European Edition". "Quando ho ricevuto questo premio tra le mani - spiega Vigelini - ho subito saputo che non era solo per me, ma per un team incredibile che ha reso tutto questo possibile. E chi sono i veri eroi dietro le quinte? Quattro donne straordinarie: Chiara, Michela, Patrizia e mia moglie Raffaella. Senza il loro supporto incondizionato, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. Cosa significherebbe il successo senza le persone che lo rendono possibile? Il futuro è una tela bianca che aspetta solo di essere dipinta. E chi può dire quali saranno i colori e i contorni delle nostre prossime avventure? Avanti, verso nuovi orizzonti".

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