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CIVITAVECCHIA – «Venerdì 14 novembre, alle ore 16:00, saremo in piazza Fratti a Civitavecchia. Presidio e assemblea pubblica perché siamo stanchi di aspettare che qualcuno ci ascolti. Aderiamo allo sciopero nazionale studentesco perché la nostra battaglia è parte di una lotta più grande: il diritto costituzionale a studiare in condizioni dignitose e sicure».
A dirlo è il Sindacato studentesco Futuro indipendente che torna ad evidenziare le problematiche scolastiche a meno di un mese dal sit-in di fronte ai cancelli dell'istituto Guglielmotti.
«Siamo stanchi. Stanchi – tuonano - di studiare mentre le infiltrazioni peggiorano ad ogni pioggia. Stanchi di bagni in condizioni precarie. Stanchi di usare laboratori come classi e di essere spostati da una sede all’altra per mancanza di spazio. Stanchi di promesse che non si trasformano mai in azioni concrete.
Ma non siamo qui a supplicare. Il diritto all’istruzione in ambienti sicuri non è una concessione che le istituzioni ci fanno: è un diritto costituzionale che deve essere garantito. E noi intendiamo ottenerlo. Abbiamo scoperto dalla risposta ufficiale di Città Metropolitana (30 settembre 2025, protocollo CMRC-2025-0194466) che esiste una richiesta di finanziamento di €2.684.023 alla Regione Lazio per il Liceo Guglielmotti. Richiesta avanzata nel dicembre 2023, ripetuta nel maggio 2025 con ancora nessuna risposta, quasi due anni di silenzio totale. Mentre Regione Lazio non risponde e Città Metropolitana aspetta senza fare interventi urgenti, noi continuiamo a studiare con infiltrazioni d’acqua che rovinano aule, servizi igienici inadeguati, laboratori usati come classi. Quasi due anni di attesa per una decisione che riguarda la sicurezza di centinaia di studenti sono inaccettabili».
Il 12 novembre il Sindacato ha «inviato una comunicazione formale a Regione Lazio e Città Metropolitana. Abbiamo chiesto un incontro pubblico, risposte chiare sul finanziamento, un cronoprogramma con date precise. Abbiamo preteso legittimamente quello che ci spetta per diritto. Venerdì saremo in piazza per dire pubblicamente quello che abbiamo scritto alle istituzioni: non accettiamo più il silenzio come risposta. Non accettiamo più che le istituzioni si nascondano dietro la burocrazia mentre noi viviamo quotidianamente il degrado. Vogliamo risposte. Adesso. Riconosciamo che negli ultimi mesi sono stati fatti alcuni interventi: la finestra pericolante in palestra è stata sistemata, sono state riparate serrande, impermeabilizzate due aule. Questo dimostra che quando si agisce concretamente, i problemi si risolvono. Bene. Ma non è abbastanza. Le infiltrazioni continuano in numerose aule, i servizi igienici presentano ancora criticità, l’edificio necessita degli interventi strutturali per cui è stato richiesto il finanziamento da quasi due anni.
Gli interventi fatti dimostrano capacità di azione. Ora chiediamo che questa capacità venga estesa a tutto quello che ancora manca. Siamo studenti e studentesse dai 14 ai 21 anni. Dovremmo concentrarci sullo studio, sul futuro, sui progetti. Invece siamo costretti a fare un vero e proprio lavoro ogni singolo giorno per ottenere ciò che ci spetta per diritto. Lo facciamo perché nessun altro lo fa al posto nostro. Lo facciamo perché il diritto allo studio deve essere garantito, non elemosinato. Non siamo qui per fare gli antagonisti per principio. Siamo qui perché vogliamo una scuola che funzioni. E useremo tutti i mezzi democratici necessari per ottenerla.
Con o senza l’aiuto delle istituzioni, continueremo la nostra battaglia. Preferibilmente insieme. Se necessario, da soli. Ma non ci fermeremo. Il 14 novembre parleremo del Guglielmotti ma anche di tutte le scuole di Civitavecchia e provincia che vivono le stesse situazioni di degrado.
Durante l’assemblea pubblica incontreremo rappresentanti e studenti di altre scuole del territorio: Galilei, Marconi, Stendhal, oltre a studenti da Cerveteri e Ladispoli. Il degrado edilizio non riguarda un singolo istituto. È la conseguenza di anni di abbandono sistematico della provincia. Vogliamo costruire un coordinamento territoriale perché solo uniti possiamo far sentire davvero la nostra voce».
Appuntamento domani, venerdì 14 novembre, alle 16 a piazza Fratti. Il presidio aperto a tutti: studenti, famiglie, docenti, cittadini. Chiunque crede che il diritto allo studio debba essere garantito è invitato a partecipare. A seguire, assemblea pubblica.
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