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LADISPOLI - Comune e Asl Roma 4 insieme per una gestione integrata e coordinata dei servizi socio sanitari. L'accordo sottoscritto tra il direttore generale della Asl, Cristina Matranga, e il sindaco, Alessandro Grando, in qualità di comune capofila per il piano di zona del territorio Cerveteri - Ladispoli, va a disciplinare il rapporto sinergico tra le istituzioni locali per l'erogazione dei servizi socio sanitari. «In questo momento più che mai – ha detto il direttore Generale della Asl Roma 4 – per garantire ai nostri utenti servizi appropriati è importante che le istituzioni del territorio camminino insieme per assicurare l’approccio giusto ai bisogni di salute e sociali. Bisogni che nella maggior parte dei casi si intersecano diventando un’unica necessità. Questo accordo scaturisce proprio dal perseguimento di tale obiettivo con lo scopo di garantire, in particolar modo ai soggetti fragili e complessi, servizi che possano supportarli a 360 gradi». La firma dell’accordo dà così il via ad una serie di attività che vedranno come primo passo la formazione dell’organismo che andrà ad operare, il comitato istituzionale integrato, composto da personale sanitario, assistenti sociali del comune e con l’apporto degli operatori del terzo settore, che concretizzerà, poi, le sue attività in un ufficio socio sanitario integrato. La struttura organizzativa, che godrà di un suo budget nel quale confluiscono finanziamenti della Asl e dei Comuni, vedrà quindi lavorare insieme operatori sanitari della Roma 4 e personale del comune con lo scopo di assicurare percorsi assistenziali integrati per le categorie più deboli: minori, anziani, disabili, donne vittima di violenza, immigrati e senza fissa dimora, persone in grave disagio economico. «Siamo veramente orgogliosi - ha detto il sindaco – di aver siglato un accordo particolarmente importante in un momento di forte crisi economica e sociale. Ladispoli come comune capofila continuerà con rinnovato slancio ad attivare, in collaborazione con i vertici dell’Asl Rm 4, tutte le iniziative tese a tutelare e sostenere le categorie socialmente deboli».
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