Di ROMINA MOSCONI
Il freddo di giovedì sera ha frenato in parte l’uscita dei civitavecchiesi per andare a vedere gli altari della Reposizione, comunque la tradizione locale della visita ai Sepolcri è stata effettuata. In ogni chiesa è stato allestito l’altare e ognuno ha scelto di addobbarlo con fiori, candele, segni liturgici, connessioni con l’ultima cena e incenso. Quest’anno si è riscontrata un’inversione di tendenza: mentre negli anni precedenti le chiese più visitate erano sempre quelle del centro, quest’anno (in parte però anche lo scorso anno) le chiese più affollate sono state quelle della periferia: San Liborio, San Gordiano, Pantano, Campo Oro e SS Martiri e in queste chiese gli altari allestiti erano davvero molto belli e significativi. Tra le chiese del centro come sempre la chiesa della Stella e della Morte hanno fatto il pieno di visite. Nella serata dei Sepolcri sono stati attivi i membri dell’arciconfraternita del Gonfalone, della confraternita dell’Orazione e Morte e della confraternita del Santo Sepolcro, ma anche scout e gruppi di preghiera. Qualcuno ha fatto rilevare che meno giovani vanno a vedere i ‘‘Sepolcri’’: molti preferiscono rimanere nella chiesa di appartenenza o insieme ai gruppi di preghiera e alle associazioni di cui fanno parte. C’è chi ha scelto la semplicità, chi invece la ricchezza dei segni ma non ci sono stati altari poco curati segno che la tradizione resta viva in città e che sempre di più i sacerdoti desiderano far capire il messaggio che Gesù Eucarestia è vivo e non è morto e quindi non è un sepolcro ma un altare. In molte chiese negli altari è stata proposta l’ultima cena. Da rilevare che in ogni chiesa erano presenti gruppi di preghiera che hanno animato liturgicamente. L'altare della Reposizione è il luogo in cui viene riposta e conservata l'Eucarestia al termine della messa in Cena Domini. È tradizione, soprattutto nella nostra città, che nelle chiese questi altari siano addobbati solennemente con composizioni floreali e altri simboli. Le ostie consacrate e conservate nel tabernacolo sono per la comunione che si distribuisce ai fedeli nella liturgia della croce del Venerdì Santo. La ‘‘reposizione’’ dell'Eucaristia si fa per invitare la gente all'adorazione nella sera e notte tra il Giovedì Santo e il Venerdì Santo, in ricordo dell'istituzione del’istituzione dell’Eucarestia e per meditare sulle sofferenze patite da Cristo nella Passione. Gli altari restano allestiti fino al termine della celebrazione della Croce del Venerdì Santo e poi vengono dismessi e le chiese restano spoglie e vuote e le campane torneranno a suonare solo la domenica di Pasqua. “In città questi altari sono comunemente ma erroneamente chiamati ‘‘Sepolcri’’ ed è tradizione che in tanti si vada per le chiese a vedere i ‘‘Sepolcri’’. Secondo la tradizione bisogna vedere i Sepolcri in numero dispari; prima si diceva che bisognava vederne cinque quante le piaghe di Cristo o sette quanti i dolori della Madonna e proprio per quest’ultima modalità è nato il detto fare il giro delle sette chiese”. Ieri sera invece si è rinnovato l’appuntamento con la tradizionale processione del Venerdì Santo curata dall’arciconfraternita del Gonfalone. Domani invece tutti nella chiesa della Morte dove la confraternita dell’Orazione e Morte darà vita alla tradizionale processione del Cristo Risorto.