CIVITAVECCHIA – Si è svolto oggi l'incontro in videoconferenza, convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per la costituzione del Comitato di Coordinamento (art.24 bis del Decreto Legge 50/2022) per la riconversione delle centrali a carbone di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e delle rispettive aree industriali. Tra i partecipanti per Civitavecchia, anche il Comune, la Regione, l'Autorità Portuale ed Enel.

L'art. 24 bis del DL 50/2022 riguarda il completamento del progetto di risanamento/riconversione delle aree industriali di Brindisi e Civitavecchia, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, il rilancio delle attività imprenditoriali e l'accelerazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si tratta quindi di avviare i programmi di sviluppo per nuovi investimenti industriali che mettano in sicurezza i posti di lavoro alla luce del processo di decarbonizzazione.

«Una giornata davvero importante per il territorio – ha commentato il parlamentare di Forza Italia Alessandro Battilocchio, promotore dell’iniziativa insieme al collega D’Attis – si avvia una nuova stagione e sono certo che il nostro comprensorio sarà all’altezza della sfida. Con l’apertura del comitato coordinato dal Sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, oggi si è aperta una nuova fase fondamentale per il futuro del nostro territorio. Con soddisfazione prendiamo atto che le intenzioni della nostra proposta di legge si sono finalmente concretizzate ed i nuovi progetti di sviluppo per Civitavecchia, a sostegno delle imprese e dell’occupazione, avranno la regia ed il supporto diretto del Governo, che riconosce la specificità di Civitavecchia e Brindisi. Visto il poco tempo a disposizione, alla luce del phase out del carbone previsto nel 2025, la fase operativa di questo tavolo partirà subito a settembre, come confermato dal Sorrosegretario. Io continuerò ad essere al fianco delle istituzioni e delle parti sociali – ha concluso – a disposizione del territorio che deve saper cogliere in pieno questa opportunità concreta».

 In rappresentanza della città erano presenti il vicesindaco Manuel Magliani e l’assessore Francesco Serpa. «Ho potuto partecipare oggi - ha dichiarato Magliani – unitamente al collega Francesco Serpa, assessore al Bilancio e allo Sviluppo e Programmazione economica, alla prima riunione per l’istituzione del Comitato di coordinamento per la riconversione delle centrali a carbone di Brindisi e di Civitavecchia e delle rispettive aree industriali. Il confronto è stato molto proficuo e interessante. È emersa da subito una comunione d’intenti tra istituzioni, imprese e organizzazioni dei lavoratori, per dare un impulso concreto a quella che è ormai una scadenza ineludibile: il 31 dicembre 2025, termine ultimo per il phase out del carbone. L’Amministrazione comunale è pronta a fare la sua parte mettendo a disposizione un’attività di pianificazione sulle aree di nostra competenza ai fini della riconversione del polo energetico e quindi del superamento della produzione di energia attraverso fonti fossili. È stata indicativa la menzione fatta sul progetto eolico off shore, la cui importanza è stata ribadita all’interno del tavolo e sappiamo che ci sono comunque progetti su fotovoltaico e batterie. Vogliamo comunque che ci sia un impulso più diretto, concreto e fattivo e riteniamo che da questo tavolo, già nel mese di settembre, dopo la fase istitutiva del Comitato, ci potranno essere le prime risposte rispetto alle esigenze del territorio. L’Amministrazione di Civitavecchia è pronta a fare la sua parte, anche perché il problema non riguardo soltanto l’aspetto occupazionale e quello imprenditoriale, ma interessa da vicino la tenuta dei conti dell’Amministrazione, perché dal phase out della centrale dipende anche il futuro dello stesso Comune di Civitavecchia. Vogliamo portare avanti una nuova linea di sviluppo secondo il principio della sostenibilità, uscendo definitivamente dalle fonti fossili e valorizzando quelle aree che hanno una vocazione industriale. Il fatto che la centrale di Torrevaldaliga occupi un’area relativamente piccola è un falso problema, perché comunque parliamo di circa centoventi ettari, all’interno dei quali, a nostro giudizio, si possono realizzare importanti investimenti che possono coinvolgere anche l’Autorità di Sistema Portuale. Siamo infatti convinti che ci saranno delle ricadute notevoli anche nello sviluppo della cantieristica e di tutte quelle attività che non solo possono funzionare da compensazione rispetto all’attuale sistema di produzione ma addirittura contribuire alla crescita dell’economia cittadina. Tutto questo potrà essere favorito anche dal completamento ormai certo della Civitavecchia-Orte, che porterà questi territori ad essere sempre più attrattivi rispetto al mercato. L’Amministrazione comunale sta valutando anche i propri terreni a vocazione industriale, che possono essere inseriti all’interno delle progettualità da mettere in campo nel settore. L’intervento dell’assessore Serpa ha avuto ad oggetto principalmente i conti dell’Ente nonché l’auspicio di uno sviluppo delle aziende e il tessuto sociale. A tal proposito - ha concluso Manuel Magliani – abbiamo recepito di buon grado la possibilità di creare sottogruppi di lavoro che riguarderanno le singole esperienze di Civitavecchia e Brindisi con le loro peculiarità e caratteristiche».

«Positive le dichiarazioni di Mimit, MinAmbiente, Regione Lazio e Roma Città metropolitana, quando è stato sottolineato che il tavolo nazionale dovrà gestire lo sviluppo, più che le crisi conclamate – hanno spiegato dalla Cgil e dalla Fiom – si è chiesto la disponibilità dell'Autorità Portuale alle aree in cui si potranno gestire le attività legate ai componenti dell'Eolico Offshore, bisogna lavorare su progetti per creare nuove filiere industriali e bisogna tener conto dei profili professionali dei lavoratori che dovranno essere ricollocati sulle nuove attività. Ci aspettavamo interventi più concreti, in particolare da Unindustria, Enel e Autorità Portuale. In particolare non è chiaro se l'Adsp sia disponibile o meno a mettere a disposizione le aree per la filiera dell'Eolico. Siamo in forte ritardo, ribadiamo che occorrono progetti industriali da realizzarsi prima della decarbonizzazione, per poter traghettare tutti verso attività nuove, qualificate e rispettose dell'ambiente. Insieme all'eolico inoltre – hanno aggiunto i sindacati – bisogna lavorare per creare un porto green polifunzionale, cioè in grado di prevedere più e varie attività, tra queste la Logistica e il Cantiere navale, idee sulle quali registriamo ancora una volta tante parole ma poca concretezza».

La convocazione del prossimo tavolo è prevista a settembre, «periodo in cui inizierà anche il processo di minimizzazione del funzionamento della centrale. Discuteremo come sempre con i lavoratori e tutti insieme faremo le dovute valutazioni. È necessario – hanno concluso –  un cambio di passo da parte di tutti i soggetti coinvolti, la transizione deve farsi tenendo tutti insieme e senza perdere un solo posto di lavoro».