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CIVITAVECCHIA - Una casa di Pazzi è lo spettacolo andato in scena il 25 marzo e il 5 aprile presso il teatro Taj Lucia del Polo Culturale della Fondazione Bancale per la regia di Giuseppe Scoglio. L’autore dello spettacolo è Roberto D’Alessandro, allievo di Gigi Proietti che per l’occasione era in sala ad assistere allo spettacolo. Una Casa di Pazzi narra la storia di Attanasio, di sua moglie Maia Alberta, del fratello Remigio, uomo di mezza età con problemi psichici e di Ginetta, inquilina dello stesso stabile dove vive la famiglia di Attanasio, che proprio in Attanasio troverà materia da contendere a Maria Alberta, donna in piena crisi di sentimenti e alle prese, insieme al marito, con la crisi economica che, insieme ai problemi di Remigio, devasta la serenità familiare. Nell’assistere allo spettacolo si nota immediatamente la credibilità nella recitazione e l’immedesimazione nei personaggi di tutti e quattro gli attori in scena, il regista Giuseppe Scoglio, anche attore in questa piece, Alessandro Maffei nel ruolo di Remigio, la giovane Alice Carlini nel ruolo della moglie Maria Alberta e Lara Paolillo nel ruolo di Ginetta. Questa credibilità e abilità attoriale, unita all’ottima scrittura del testo, crea un completo coinvolgimento del pubblico che ad ogni occasione non lesina a mostrare il proprio apprezzamento con risate e applausi, meritati, a scena aperta. Bella la scenografia con la copia del bel dipinto di San Sebastiano di Mattia Preti che dall’alto sembra osservare interessato la scena, se a sua insaputa protagonista assoluto delle vite di Maria Alberta, Remigio e Attanasio. Perfetti i movimenti di scena degli attori, perfettamente integrati nella scenografia che seppur composta da pochi elementi riesce a rendere con efficacia l’idea di essere all’interno di un bell’appartamento signorile. Ben fatto il comparto tecnico che con luci e suoni riesce a dare i giusti tempi e la giusta estetica allo spettacolo. Adesso arriviamo al tema dello spettacolo, risate e riflessioni per l’appunto. Una casa di pazzi è uno spettacolo in cui il pubblico, e anche noi, abbiamo riso a crepapelle ma dove in ogni riga del testo vengono trattati argomenti di importante rilevanza sociale, malattia mentale e integrazione, tradimento, disagio economico e problemi familiari, amore e bugie, con un finale a sorpresa che è il perfetto suggello a tutto il grande lavoro fatto dalla compagnia Teatrale Excalibur per mettere in scena un lavoro di grande qualità e di spessore autentico. Al termine dello spettacolo lo stesso Roberto D’alessandro ha tessuto le lodi degli attori e dello spettacolo, in questo caso complimenti per tutti assolutamente meritati. Soddisfatto anche il direttore artistico del Teatro Taj Lucia, Pietro Giorgetti che anche in questo caso, e non solo, ha trovato nella compagnia teatrale Excalibur un partner, con cui collabora da anni, che in ogni occasione ha dimostrato di portare in scena spettacoli di grande qualità e spessore, dove spesso, appunto, si ride e si riflette in modo mai scontato. È notizia delle ultime ore che anche la data aggiunta per la terza replica dello spettacolo è andata sold out in poche ore, testimoniando, ove fosse necessario la bontà del progetto. Quindi, in conclusione, uno spettacolo da non perdere magari chiedendo a gran voce, per chi non avesse potuto essere presente, una nuova serata di replica.
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