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CIVITAVECCHIA – Un successo, in termini di presenze, di qualità e di varietà di opere esposte, la collettiva “Autunno degli artisti”, la mostra pittorica organizzata ed allestita dall’associazione artistico culturale “Traiano” alla Rocca del porto storico.
Un’esposizione che ha visto protagoniste opere realizzate attraverso le diverse tecniche pittoriche, differenti ed ognuna portatrice di emozioni. «Peccato, perché potrebbe essere la nostra ultima mostra» hanno però tuonato gli organizzatori. Il problema continua ad essere infatti la mancanza di una sede idonea dove poter svolgere l’attività. Questo a seguito dello sgombero dei locali della ex caserma Stegher, ormai tornata nelle disponibilità del Demanio che vuole riqualificarlo per altri utilizzi.
«Un luogo culturale, aggregativo e sociale di notevole portata - hanno ricordato il cofondatore e tesoriere Renato Cervellin e Laurina Rietti - siamo tutte persone piuttosto grandi e per noi il laboratorio stesso diventa un luogo di aggregazione importante, per non stare a casa, senza fare nulla. Da oltre vent’anni siamo ospiti della Stegher e durante questo periodo è cresciuta una realtà culturale di spessore, che ha portato avanti tantissime attività di pregio, organizzando mostre importanti e realizzando opere che oggi, dovendo sgomberare i locali, abbiamo regalato, ad esempio, al Comune, alla Capitaneria di porto, all’Autorità portuale o alla Guardia di Finanza».In questi giorni è stato chiesto un incontro al sindaco Tedesco, per cercare di trovare una soluzione al problema. Negli ultimi due anni, da quando cioè il Demanio ha accelerato, è stata messa in campo una ricognizione dei locali comunali da poter mettere a disposizione, ma nessuna soluzione, nonostante qualche tentativo di proposta come Fiumaretta, è stata poi trovata. Oggi l’associazione guarda ad esempio ai locali di via Bramante, usati fino a qualche anno fa, per le prove della compagnia teatrale Buonarroti, anche in via provvisoria in attesa di locali idonei o ovviamente accessibili a persone anziane.
«Speriamo di poter proseguire la nostra attività - hanno concluso - di poter trovare anche un magazzino per conservare gli strumenti, come cavalletti e tele, al momento ospitati presso case private. Il laboratorio artistico, al momento frequentato da una trentina di soci, ha bisogno di una casa: da un anno e mezzo ormai siamo provvisori ed è difficile continuare in questa situazione. Ci dispiacerebbe concludere qui il nostro percorso».
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