PHOTO
Blur Studios e Netflix ci propongono questa caleidoscopica serie salata con puntate brevi ma ad alto contenuto proteico; David Fincher e Tim Miller, creativi di questa serie antologica di animazione, (nata come remake di “Heavy Metal”) hanno attraversato una ventennale diatriba prima che Netflix portasse alla luce questo gioiello. Il metraggio breve delle puntate, la variazione del genere e dello stile tematico sullo stesso asse di tripartizione (amore, morte e robot), rendono il prodotto una ametista visionaria per adulti, illuminata da atmosfere cyberpunk. Fra le case di animazione che hanno firmato le puntate anche Sony Playstation. Amore, Morte, Robot: asse esistenzialista di un futuro possibile e di un presente certissimo. E se fosse stato già tutto detto del rapporto con i robot, realtà aumentata e multiverso? Beh, questa serie ci fa vivere con estro e stile godibilissimi, ogni volta in pochi minuti, una multiformità ben incastrata di emozioni oltre i giri consentiti dal motore. Un percorso di carte Junghiane ritratto con pennellate differenti e mai prevedibiliche passa dalla comicità cartoon all’horror da gameplay attraversando, fra le altre, anche l’ironia da restringimento corporeo anni 80’. Le piacevoli novità di riflessione spesso a finale aperto fanno parlare di sé e si propongono come ingredienti di un’ottima conversazione. Nostalgica ma proiettiva, preparatevi ad un rapido ma continuato divertimento. Essere accattivanti, prospettici e alternati così non ci fa rimpiangere nemmeno Black Mirror: la mano è più artistica e meno politica, pronta a meravigliarci con ogni sguardo gettando radici per una speranza di cambiamento anche negli animi più rivoluzionari. Il consiglio è quello di lasciarsi trascinare anche in abbuffate costanti, la digeribilità è altissima. BookMatch da piattaforma di lancio con Le Meraviglie del Possibile, Carlo Fruttero, ed. Einaudi, 2014.
Voto: 4 su 5