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CIVITAVECCHIA – Ritratti dipinti che fissano sguardi di duemila anni fa e lapidi che raccontano vite di classiari della flotta romana: dalla valle del Nilo all’alto Tirreno. La conferenza “Dall’oasi di Fayyum al porto di Centumcellae” mette in dialogo arte funeraria greco-romana ed epigrafia militare, ricomponendo inusuali connessioni tra comunità egiziane e presidio navale a Civitavecchia in età imperiale.
Giovedì 13 novembre, alle 17, presso il Museo archeologico nazionale di Civitavecchia (RM), l’incontro — organizzato dalla Direzione regionale Musei nazionali Lazio in collaborazione con l’Associazione “Amici del Fondo Ranalli” ODV — sarà introdotto da Lara Anniboletti, direttrice del Museo, e vedrà gli interventi di Maria Grazia Verzani, Alessandro Manuedda e Rosella Setaccioli.
Un tema, tre sguardi
Ritratti del Fayyum. Le tavolette dipinte applicate alle mummie tra I–III secolo d.C., realizzate in encausto o tempera, sono tra le testimonianze più vive della ritrattistica antica per naturalismo e resa cromatica; un ponte tra pratiche egiziane e stile romano.
Centumcellae e la flotta. Il grande porto traianeo di Civitavecchia, in rapporto con la Classis Misenensis, è documentato da iscrizioni funerarie di classiari (II–III secolo d.C.) che restituiscono nomi, gradi e anni di servizio.
Legami Mediterranei. Le ricerche di Manuedda e Setaccioli illuminano i contatti tra coloni egiziani e personale della flotta a Centumcellae, offrendo frammenti di quotidianità e mobilità sociale nel mondo romano.
Programma
17.00 – Saluti e introduzione: Lara Anniboletti, Direttrice del Museo archeologico nazionale di Civitavecchia.
A seguire – Relazioni di Maria Grazia Verzani, Alessandro Manuedda, Rosella Setaccioli: dalla ritrattistica del Fayyum alle epigrafi dei classiarii di Centumcellae e ai nessi storici tra Egitto romano e litorale etrusco-romano.



