di GRAZIAROSA VILLANI



ANGUILLARA SABAZIA -  Il futuro dell’Acqua Claudia passa per la nuova società Sorgenti Acqua Clavdia, partecipata a maggioranza dal Gruppo Sorgenti Emiliane tra i principali operatori in Italia attivi nella produzione di acque minerali naturali di sorgente, proprietaria dei marchi Monte Cimone, Nocera Umbra e Fonte Ventasso. 

La notizia è rimbalzata su molti siti di Finanza. 

La novità è stata accolta con entusiasmo dal Pd a si pone fine a una situazione che rischiava di veder scomparire un marchio storico per il territorio sabatino e per tutto il Lazio, con pesanti ricadute sui lavorator. 

Adesso –  ha detto ancora Bianchini - c’è una grande opportunità da sfruttare, per promuovere anche all’estero un marchio di qualità «made in Anguillara»: una rinascita che, ne siamo certi, troverà l’appoggio in tutte le sedi competenti». Soddisfazione è stata espressa anche dai sindacati. 

Angelo Della Vecchia di Fai Cisl dice “sono orgoglioso di ciò che ho fatto in difesa dei di tutti i lavoratori”. Di fatto restano attivi nello stabilimento solo 20 unità che durante il periodo di crisi hanno lavorato a singhiozzo. 

Il Gruppo Sem quindi l’ha spuntata rispetto ad altre società interessate ad acquisire lo storico marchio e subentra all’HP Beverage che deteneva, dopo la dichiarazione di fallimento, in affitto lo stabilimento.  “Il proseguimento del contratto di affitto di ramo d’azienda – aveva detto il curatore fallimentare, avvocato Mario Pecoraro, in sede di Tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico ad ottobre scorso - ha consentito lo svolgimento dell’attività di imbottigliamento dell’acqua minerale, il mantenimento delle concessioni minerarie di acqua minerale e la continuità dell’attività lavorativa con salvaguardia dei livelli occupazionali. I dipendenti trasferiti in capo alla società affittuaria H.P.B. srl  – aveva aggiunto Pecoraro -  godono del trattamento di integrazione salariale CIG a rotazione a volumi ridotti”. Ora dovrebbe aprirsi una nuova stagione. Il Gruppo Sem ha affermato di aver pianificato investimenti industriali in innovazione e sviluppo, già partire dai primi mesi del 2017. Sono previsti inoltre investimenti sul piano commerciale e marketing per supportare il rilancio del marchio con l’obiettivo di portare la produzione a circa 50 milioni di litri/anno a regime. «Intendiamo far rinascere e rilanciare Claudia ha  detto Vittorio Balugani, presidente del Gruppo Sem  - perché siamo convinti che rappresenti una fonte, un marchio  e un’acqua con un valore unico nel panorama delle acque  naturali minerali italiane, sia per l’altissima qualità del  prodotto, sia per la memoria storica del marchio, da sempre conosciuto ed apprezzato dai consumatori. Siamo certi - ha  aggiunto - che il nostro contributo e la nostra esperienza di   oltre 30 anni nella gestione delle fonti e nel settore delle  acque minerali naturali possa ulteriormente valorizzare l’Acqua Claudia sia nel suo tradizionale territorio di  riferimento sia nel resto d’Italia. 

Crediamo inoltre che  queste acque, espressione della tipicità’ del territorio  italiano e del suo sottosuolo quasi unico nel mondo, possano  essere apprezzate anche all’estero, in Paesi quali gli Usa e  la Cina in cui il nostro Gruppo è già presente».  Ci si chiede ora se per rilanciare il marchio come annunciato il Gruppo Sem tornerà ancora ad assumere incrementando l’esiguo organico attuale dello stabilimento. Restano aperte alcune annose questioni. L’esiguità dei canoni di concessione mineraria delle sorgente Claudia e Giulia in capo alla Regione Lazio e la bomba ecologica di 6500 metri quadri di amianti sopra i capannoni che, secondo quanto dichiarato dall’Hp Beverage, dopo uno specifico esposto sarebbe sotto controllo. 

L’auspicio è che la società si faccia carico di rimuovere il pericolo. Si auspica inoltre che possa riprendere l’attività di recupero archeologico della pregevole associazione Antica Clodia per il recupero e la valorizzazione della villa di epoca romana situata all’interno, tra i pochi esempi di architettura curvilinea romana.